5 è il numero perfetto film: il debutto alla regia di Igort a Venezia 76
5 è il numero perfetto film – Sarà presentato al Festival del Cinema di Venezia 2019, inserito all’interno delle Giornate degli Autori, il film 5 è il numero perfetto, di Igort, grande artista e narratore del fumetto italiano, alla regia cinematografica per la prima volta con l’adattamento della sua omonima graphic novel, che arriva in sala il 29 agosto distribuito da 01 distribution.
In una piovosa e notturna Napoli anni Settanta, seguiamo le vicende di Peppino Lo Cicero, interpretato da un irriconoscibile Toni Servillo. Peppino è un guappo e sicario in pensione costretto dagli eventi a tornare in azione. Nel film, al fianco di Toni Servillo, Valeria Golino (Rita) e Carlo Buccirosso (Totò o’ Macellaio).
Il film è prodotto da Propaganda Italia e da Jean Vigo Italia con Rai Cinema, ed è una coproduzione con Belgio (Potemkino Film) e Francia (Mact Productions e Cité Film), prodotto da Marina Marzotto, Elda Ferri e Mattia Oddone.
Peppino Lo Cicero è un sicario ormai in pensione, orgoglioso della carriera del figlio Nino, che lavora anche lui per la famiglia criminale. Quando questo, mandato in missione nel cuore di Napoli, viene freddato in un agguato, Peppino sente che la famiglia ha tradito, che qualcosa si è rotto nell’antico patto di lealtà che regolava la vecchia malavita.
Chiama Totò, detto o’ Macellaio, l’amico di un tempo, sicario come lui, per scovare il mandante e regolare i conti. Si danno appuntamento al vecchio nascondiglio delle armi per capire il da farsi. Sarà lì che Peppino ritroverà Rita, detta ‘a Maestrina, la donna che lo ama da sempre e che subito si offre di dargli una mano. La pace della vita di pensionato sembra un ricordo lontano.
Per prima cosa i due vecchi sicari andranno, come la regola prescrive, dal loro boss. Don Guarino. Da qui comincerà il regolamento dei conti. Peppino ucciderà il suo stesso boss scatenando la furia della sua ‘famiglia’. Tra inseguimenti, sparatorie e rapimenti, Peppino dovrà ritrovare la freddezza di un tempo e dimostrare di essere più abile dei suoi inseguitori per salvare la vita propria e quella delle persone che ama.
Catapultato di nuovo in una spirale infinita di violenza Peppino sarà costretto a riconsiderare il senso di una vita devota al crimine e ai valori che la regolano.
“Si è cercato di fare un film da questo mio libro sin dal lontano 2004. Frattanto diversi registi si sono cimentati con l’idea di una trasposizione e io, che amo il cinema, ho cambiato con gli anni la mia posizione. In principio infatti non volevo assolutamente occuparmi della regia, ma della sola scrittura.
Poi con gli anni, l’idea di dirigerlo, suggeritami, dopo il nostro primo incontro, da Toni Servillo, è diventata una ipotesi praticabile. Non avevo mai diretto un film, ma la mia esperienza di autore di fumetti aveva forse affinato uno sguardo preciso.
Il cinema è la nuova frontiera per me, una sfida che completa le mie altre attività di narratore e musicista, che unisce nella visione l’ipotesi di una drammaturgia di attori, di movimenti, di luci e di suoni. Sono arrivate suggestioni e atmosfere. Arricchite da uno scambio proficuo con Toni Servillo che ha amato la sceneggiatura. In particolare questo sodalizio artistico e amicale è cresciuto attraverso una comune visione non naturalistica, ma lievemente “visionaria” di Napoli, distante dalla Napoli oleografica e codificata… Cercavo una Napoli diversa dall’immagine classica, volevo una città notturna, piovosa, metafisica. Deserta.
Idee e visioni condivise poi con il grande direttore della fotografia Nicolaj Brüel. Per me 5 è il numero perfetto non è solo una storia noir. È la storia di amicizia, vendetta e tradimento, di una sete di potere che porta a calpestare sentimenti antichi, ma è anche la storia di un’attesa, quella di Rita, e di una caparbia visione del mondo.
5 è il numero perfetto è la storia di una rinascita al di fuori di quella città magica e brutale, poetica e violenta, nella quale genio e miseria convivono in quell’equilibrio così ben evocato dai più grandi narratori partenopei” ha raccontato il regista.