Versace Donna primavera estate 2020: Jennifer Lopez sfila con l’abito Jungle Print
Versace Donna primavera estate 2020 – Donatella Versace rende omaggio a un momento iconico in cui moda e cultura hanno fatto da catalizzatori al progresso tecnologico. In passerella a Milano Moda Donna sfila Jennifer Lopez.
La sperimentazione di nuove tecniche sartoriali e di lavorazione dei tessuti è sempre stata parte del DNA delle sfilate di Versace. Venti anni fa, questo spirito di innovazione è passato da Milano a uno dei più importanti red carpet di Hollywood, fino ad arrivare alla Silicon Valley.
L’abito Jungle Print ha fatto il suo debutto sulla passerella della collezione primavera estate 2000 e successivamente su diversi red carpet. In occasione dei premi Grammy del 2000, Jennifer Lopez attirò su di sé l’attenzione del mondo intero quando indossò questo abito unico.
Milioni di persone andarono su internet per vedere Jennifer, facendo diventare quella ricerca la più grande che Google avesse sperimentato fino a quel momento. Tuttavia, ciò che la gente stava cercando – un’immagine della star e dell’abito – non compariva nei risultati delle ricerche e fu così che un abito generò una tale frenesia nelle
persone da entrare nella storia, ispirando il team di Google a creare un nuovo strumento di ricerca: Google Immagini.
“Fu una cosa incredibile. Il mondo intero ebbe la stessa identica reazione: rimase a bocca aperta. Oggi viviamo in una società altamente tecnologica, ma allora era diverso. Pensare che un singolo abito, legato a un particolare momento, abbia portato alla creazione di uno strumento che ora utilizziamo quasi senza farci caso, credo che sia una cosa straordinaria” ha dichiarato Donatella Versace.
Per celebrarne il ventesimo anniversario, la stampa Jungle ritorna sulla passerella di Milano Moda Donna nella sua versione originale, nei toni del verde, e in una palette di rossi e aranci. Presentata nella sua versione originale, la stampa è declinata con diversi materiali e tecniche.
La si ritrova stampata sulla leggendaria metal-mesh e ricamata con cristalli ed elementi tie-dye. Camicie ricamate con l’indimenticabile stampa sono indossate sotto corsetti dallo scollo a cuore. Inoltre, appare per la prima volta sulle scarpe da ginnastica Squalo e in ricami tridimensionali sulla borsa Virtus.
Volumi, sovrapposizioni e forme intricate per i decolté riportano a nuova vita l’iconico abito nero Versace. Prendendo in prestito le tecniche utilizzate per la creazione degli abiti Atelier, le marcate linee geometriche conferiscono carattere a una serie di abiti neri che aprono la sfilata. Silhouettes che accarezzano sinuose il corpo sono abbinate a dettagli dorati e a delicati sandali, impreziositi da foglie di pelle.
Le spalle tornano protagoniste e caratterizzano giacche dal taglio sartoriale. Le gonne a palloncino con vita stretta sono ricamate con cristalli e creano una figura allo stesso tempo forte, elegante ed estremamente femminile. I capi iconici si evolvono grazie all’uso di una speciale tecnica all’avanguardia tie-dye che utilizzata sulla pelle, crea un effetto marmorizzato in toni fluo.
Questa tecnica si fonde anche sui capi sartoriali in Principe di Galles, che, insieme alle T-shirt su cui campeggia l’iconica Medusa o la firma di Gianni Versace, simboleggiano l’incontro tra l’estetica classica del marchio con la volontà di continua sperimentazione. I sandali allacciati alla caviglia sono caratterizzate da tacchi in plexiglass e le mini borsette in cristal-mesh completano i look.
Questa stagione, Versace e Google collaborano per celebrare il ventesimo anniversario di un momento leggendario nella storia della moda e di Google stesso. L’incontro di tecnologia, classicismo e moda è evidente anche nell’allestimento: il soffitto a cupola ispirato al Pantheon e la scultura centrale a forma di palma diventano un tutt’uno con le proiezioni di arte digitale.
Grazie all’utilizzo di Google Tilt Brush, la stampa Jungle prende vita in una nuova forma virtuale. Da sempre appassionata di innovazione tecnologica, Donatella Versace userà anche l’ultima frontiera del digitale – l’Assistente Google – per cercare le immagini dell’abito Jungle, creando così un altro indimenticabile e “googlabile” momento Versace.