Massimo Alba autunno inverno 2020: eleganza informale
Massimo Alba autunno inverno 2020 – Massimo Alba ha presentato, a Milano Moda Uomo, la nuova collezione autunno inverno 2020 2021. Si parte dall’idea dei cappotti, del parka, più grandi del solito, avvolgenti, un po’ più lunghi, morbidi, disegnati a quadri grandi, marroni su fondo naturale in lana, microdisegnati nei toni del militare, con le tasche oblique, da portare con le t-shirt di cotone e cashmere sotto maglioni garzati con i cardi vegetali, in yak dipinti con grandi macchie, felpe col cappuccio, maglie multicolori, in puro cashmere, dai colori attenuati dalla garzatura, maglioni pesanti a righe in lana merinos.
Poi ci sono le giacche, informali, che vuol dire che non sono più le giacche tradizionali con due o tre bottoni, sono giacche a volte con le tasche a toppa, a filo, oppure inclinate, non hanno struttura interna, la paramontura è in contrasto in flanella, sono in cashmere, in velluto jacquard, in lana, a volte sporcate col colore, morbide, calde.
E ancora le giacche con tre bottoni e il ticket pocket e dell’abito in baby corduroy, tinto come fosse ossidato, i colori, gialli senape virano nel verde, neri brinati arrugginiti. I pantaloni sono un po’ più larghi del solito, baggy, nascono come pantaloni da lavoro, i pantaloni dei marinai, in flanella, blu, verde militare, o in cotone bianco.
Poi ci sono quelli con le pinces, da portare con la cintura in camoscio testa di moro con le borchie cerate. La palette dei colori dei pantaloni del velluto liscio è piena, ricca, solo colore, blue klein, viola , pomice, militare. I colori del velluto a coste, corteccia, cuminio, gemma.. sono attenuati dai lavaggi.
La cartella del drill leggermente elasticizzato e del raso di cotone addolcito dal cashmere pomice, khaki,
malachite, mimetico, sasso. Sono pantaloni morbidi, da portare con le camicie celesti, disegnate da sottilissime righe o a micro disegni jacquard, o stampate, il collo e il polso sempre morbido, la pettorina interna in voile di cotone bianco sporcate di colore come fossero dipinte con l’acquerello, è per questo che le chiamiamo watercolor.
L’idea, il desiderio, è quello di guardare i ragazzi vestiti con i tessuti naturali camminare per strada col cappuccio in testa e il cappotto che copre metà polpaccio.