Family First Milano Emis Killa: la capsule collection
Family First Milano presenta una speciale capsule creata e realizzata a quattro mani con Emis Killa, star del rap italiano. Insieme, Family First Milano ed Emis Killa, hanno dato vita ad una collezione che parte, per la loro personale e comune esplorazione ed interpretazione dello stile, dai capi iconici del brand, spingendosi fino alla creazione di nuovi colori e nuove forme.
Il tema della capsule collection è nata in modo quasi naturale dalle ultime hit del cantante rap, che con i suoi sound di rimando al Sud America, ha fatto scattare la scintilla per un mood che richiama alcuni ambienti carcerari dell’immaginario collettivo, una Guantanámo solo immaginata, quasi di fantasia: lo stile asciutto e pulito dei capi è suggerito da quello tipico delle divise dei prigionieri e i colori fedelmente riproposti.
Tante le felpe di cotone, con cappuccio e senza, le t-shirt declinate in versione maniche corte o smanicate dall’aspetto used, a sembrare usurate quasi logore, con tanto di stampa di un irreale numero di matricola; i giubbini waterproof hanno tutta l’aria di quelli delle gang, e quasi ogni capo riporta la scritta “Prisoner” sul retro; la camiceria, poca ma stampata, con la mente strizza l’occhio a quell’abbigliamento un po’ “movie” dei boss di paesi latini, con un all over paisley e floreare dichiaratamente ’70.
Le vestibilità sono per lo più regular con qualche eccezione per gli skinny jeans e i bomber, le nuances predominanti sono il bianco e il nero, ma quello di punta scelto da Emis Killa è l’arancione, utilizzato in tinta unita o come semplice inserto-striscia su altre basi, che ritroviamo anche nel tag di vendita dei capi che recita “Family First Milano X Emis Killa”.
“Ho conosciuto i ragazzi di Family First Milano mentre facevo ancora il giudice a The Voice. La collaborazione è nata spontaneamente, per via della passione comune per lo street wear in chiave fashion. La nostra capsule collection riprende il mondo carcerario, i colori sono ispirati proprio alle divise dei prigionieri. Come queste risaltano nel grigiore della detenzione, i nostri capi spiccano in un contesto urban e ricercato” dice Emis Killa.