La collezione primavera estate 2025 di Alexander McQueen, disegnata da Seán McGirr, trae ispirazione dalla figura leggendaria della banshee, radicata nella tradizione irlandese. La collezione si caratterizza per l’incontro tra un tailoring rigoroso e materiali eterei, combinando dettagli sartoriali classici con tecniche di lavorazione innovativa. La palette cromatica spazia dall’avorio al nero profondo, passando per tonalità crepuscolari, in una celebrazione della dualità e del movimento costante della città.

McQueen primavera estate 2025: il video del fashion show

La nuova collezione primavera estate 2025 di Alexander McQueen, disegnata da Seán McGirr, si ispira a una figura mistica e leggendaria: la banshee. Questa figura folkloristica irlandese è evocativa di un richiamo spettrale, un messaggero che incarna emozioni profonde e temi legati alla memoria e alla perdita. In questa collezione, McGirr ha saputo trasformare un simbolo del passato in un’icona moderna e potente, traducendo la forza e la vulnerabilità di questa entità nelle linee e nei tessuti dei capi.

La banshee rappresenta un elemento significativo nella storia del brand McQueen, un simbolo che riflette il carattere enigmatico e visionario che Alexander McQueen ha sempre amato esplorare. Seán McGirr, cresciuto ascoltando le storie di banshee narrate dalla madre, ha reinterpretato queste memorie, immettendo nei capi un’energia viva e contemporanea. La banshee, con il suo lamento solitario, diventa in questa collezione una guida, una voce che si erge e si fa sentire nel rumore della città. È la personificazione della donna moderna: forte, risoluta, consapevole della propria potenza e capace di tracciare la propria strada, anche nei momenti più bui.

La collezione si presenta come una rivisitazione delle tradizioni sartoriali britanniche, portate verso un nuovo orizzonte attraverso tagli decisi e dettagli inaspettati. Gli abiti da donna sono una dichiarazione di potenza e grazia, dove il tailoring affilato si fonde con tessuti trasparenti, creando un gioco di luci e ombre. Le silhouette tipiche della sartoria inglese sono arricchite da manipolazioni dei materiali che ne sovvertono la classicità, come nel caso dello chiffon di seta, lavato e plissettato per creare una texture ariosa e dinamica. C’è una tensione palpabile tra rigore e leggerezza, una dicotomia che riecheggia la figura della banshee stessa: eterea e, allo stesso tempo, estremamente presente.

Le camicie in popeline di cotone, ispirate alla tradizione sartoriale di Jermyn Street, sono reinterpretate con colletti eleganti, appuntiti, e linee sottili. Le giacche, invece, giocano con le proporzioni: le spalle vengono sollevate e pinzate per creare una silhouette decisa e sofisticata, evocando un atteggiamento urbano, una donna che si muove tra le strade della città con sicurezza e grinta. Il tema del sovvertimento delle aspettative prosegue nei tessuti: la lana gabardine, lavorata con precisione, si abbina a materiali più delicati, come il creponne di seta lavato, per creare capi che sono tanto scultorei quanto fluidi.

Il colore è un altro protagonista fondamentale della collezione. La palette cromatica include toni neutri e sofisticati come l’avorio, il grigio argento e il nero, che vengono poi accesi da sfumature crepuscolari, come il giallo acceso e l’arancione. Queste tonalità non solo evocano il mistero e l’energia del folklore, ma anche il ritmo della città al tramonto e all’alba, quei momenti di transizione che sono così centrali nella narrazione della collezione. Gli abiti sembrano vivere in una sorta di limbo, un luogo tra il passato e il presente, tra il sacro e il profano.

I materiali utilizzati sono molteplici e lavorati con tecniche estremamente complesse. La seta chiffon e l’organza vengono lavate, distrutte e rielaborate, trasformate in tessuti che danno l’impressione di essere sul punto di disfarsi, ma che invece mantengono una struttura raffinata. Il pizzo, lavorato come una ragnatela intricata e cucito a mano, è mescolato con un delicato raso di seta spazzolata, creando l’illusione di un capo che si sta smembrando, ma che in realtà è rinforzato dalla sua stessa fragilità.

La collezione evoca anche il movimento costante della città, rappresentato attraverso tessuti che sembrano ondeggiare al vento, come le lunghe strisce di organza che si muovono con grazia. I vestiti, caratterizzati da dettagli come frange d’argento e ricami in metallo dorato tridimensionale, richiamano i simboli della banshee, come il pettine con cui pettina i suoi capelli infiniti, reinterpretato in versioni ornamentali che tracciano i contorni del corpo.

Gli accessori non sono da meno. Le borse riprendono le silhouette classiche del brand, ma sono arricchite con il caratteristico T-bar e con dettagli in pelle che aggiungono un tocco di artigianalità senza tempo. Le scarpe, come gli stivali Sparrow con la punta rovesciata e le sneakers Flexion dal profilo sottile, uniscono elementi del passato, come i dettagli brogue, a forme contemporanee e scultoree, creando calzature che non sono solo accessori, ma vere e proprie dichiarazioni di stile.

Gli spazi in cui si è tenuta la sfilata sono stati progettati da Tom Scutt, il quale ha voluto evocare uno spazio liminale, un luogo di tensione e dualità, come lo spirito stesso della banshee. Una passerella in acciaio si estende attraverso la magnificenza del Beaux-Arts, emergendo da una struttura monolitica che suggerisce un percorso scavato nel passato e proiettato verso il futuro. Questa installazione rappresenta perfettamente l’anima della collezione: un costante oscillare tra tradizione e innovazione, tra luce e oscurità.

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credit image by Press Office – photo by Alexander McQueen