Iddu, scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, segue Catello, un ex politico caduto in disgrazia dopo essere stato incarcerato per mafia. La storia si sviluppa attraverso una corrispondenza epistolare tra Catello e Matteo, il suo figlioccio e temibile boss mafioso latitante. Ambientato nella Sicilia dei primi anni 2000, il film esplora le dinamiche di potere, tradimento e introspezione personale, portando in scena una narrazione tragicomica, sospesa tra realtà e grottesco. Con un cast d’eccezione guidato da Toni Servillo ed Elio Germano, Iddu si rivela un racconto complesso sul vuoto esistenziale e la corruzione di un mondo dominato dalla mafia.

“Iddu”: una commedia nera tra mafia, potere e identità siciliana, il trailer ufficiale

Iddu, l’ultimo capitolo della trilogia di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, esplora la complessità e le contraddizioni della Sicilia attraverso una lente tragicomica. Dopo il successo di Salvo e Sicilian Ghost Story, i due registi tornano con una storia che mescola ironia e dramma, basata su eventi reali che coinvolgono Matteo Messina Denaro, uno dei più potenti e temuti boss mafiosi degli ultimi decenni.

La vicenda di Iddu si svolge nei primi anni 2000, quando Catello Palumbo, un ex sindaco finito in carcere per mafia, riceve una proposta inaspettata dai servizi segreti italiani. Gli viene chiesto di stabilire un contatto con Matteo, il suo figlioccio nonché uno dei latitanti più ricercati al mondo. Attraverso uno scambio epistolare, Catello deve guadagnare la fiducia del boss, sfruttando il vuoto emotivo che permea la sua vita in clandestinità. Tuttavia, l’impresa è tutt’altro che semplice: Matteo è un maestro del mimetismo e della manipolazione, e il gioco che Catello sta per intraprendere è un rischio che potrebbe costargli caro.

Nell’autunno del 2004, la polizia italiana inizia a sospettare che la rete di protezione di Matteo Messina Denaro includa una vasta rete di postini che trasportano i famosi pizzini, i messaggi scritti che il boss utilizza per gestire i suoi affari criminali. Lo scambio epistolare tra Catello e Matteo diventa quindi uno strumento investigativo cruciale per le autorità, ma come spesso accade in Sicilia, la trama si complica. Quando un traditore all’interno dello Stato rivela alla stampa la collaborazione di Catello con i servizi segreti, Matteo scompare nuovamente, eludendo la cattura fino al suo arresto nel 2023.

Un intreccio tra verità e menzogna

La figura di Matteo Messina Denaro, criminale spietato che si vantava di poter riempire un cimitero con le persone che aveva ucciso, si rivela più complessa attraverso le lettere che invia a Catello. Grassadonia e Piazza, durante la stesura di Iddu, hanno trovato ispirazione proprio dai pizzini, che rivelavano un lato inedito del boss: un uomo che leggeva moltissimo, con un gusto spiccato per la letteratura e il cinema. Nelle sue missive, Matteo alterna riflessioni personali e criminali, dimostrando una padronanza del linguaggio sorprendente.

Questa corrispondenza, in parte reale e in parte immaginata dai registi, diventa il cuore pulsante del film. Iddu non è solo una cronaca delle vicende mafiose, ma una riflessione profonda sul narcisismo patologico di Matteo e sull’ambivalenza di un uomo come Catello, che cerca redenzione in un mondo privo di morale. Il tono del film si sviluppa in modo dinamico, oscillando tra la commedia nera e la tragedia, con due protagonisti che si specchiano l’uno nell’altro.

La Sicilia tra potere e grottesco

La narrazione di Iddu mette in scena una Sicilia sospesa tra il reale e il surreale. Da un lato, Catello incarna l’archetipo del politico corrotto, un uomo dalla morale ambigua che cerca di sfruttare ogni occasione per tornare al potere. Dall’altro, Matteo è il simbolo del potere mafioso che si nasconde nell’ombra, un “principe riluttante” che domina su un mondo vuoto e senza speranza. In questo gioco di specchi, i due uomini sono legati da una fitta rete di inganni e tradimenti, che riflettono le dinamiche di una società segnata da decenni di dominio mafioso.

Il film si sviluppa seguendo due registri narrativi distinti: da un lato l’esuberanza di Catello, un personaggio quasi grottesco che si muove come un saltimbanco tra menzogna e verità, dall’altro la claustrofobica introspezione di Matteo, che si riflette nella sua patologica ossessione per il potere e il controllo.

Iddu rappresenta il culmine di un viaggio cinematografico che Grassadonia e Piazza hanno intrapreso per esplorare il senso e le conseguenze del dominio mafioso in Sicilia. Attraverso la corrispondenza tra Catello e Matteo, i registi riescono a creare un racconto che è al tempo stesso paradossale e verosimile, tragico e ironico.

La dualità dei personaggi, il gioco di menzogne e la riflessione sul vuoto esistenziale rendono Iddu un film che esplora le sfumature più oscure dell’animo umano e della società siciliana, in un intreccio indimenticabile di verità e finzione.

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credit image by Press Office – photo by Giulia Parlato