Maison Margiela autunno inverno 2019: il nuovo purificato senso di moderazione
Maison Margiela autunno inverno 2019 – Sulle passerelle della Paris Fashion Week ha sfilato la collezione uomo e donna di Maison Margiela per il prossimo autunno inverno 2019 2020.
Degenerazione come processo di decadenza attraverso cui un’entità è ridotta alla sua essenziale purezza. Da Maison Margiela, le collezioni seguono una struttura piramidale, dove le idee sviluppate nell’atelier dell’Artisanal filtrano e trovano una forma consolidata nelle altre linee.
Il direttore creativo John Galliano esplora la decadenza dell’era digitale identificata nella recente sfilata Artisanal e propone un purificato senso di moderazione. Da una collezione all’altra, l’immagine della degenerazione è rappresentata attraverso la riduzione dei capi stessi.
La sovrastimolazione creata dalla cultura dell’artificio generata al computer altera la realtà e confonde la verità. Ad intervalli ciclici di un secolo, assistiamo oggi al ritorno di una nuova epoca di decadenza, eccesso inevitabilmente seguito dal declino.
Saturi di stimolazioni, la generazione dei millenials nati nel mondo del cyberspazio, cominciano a ricercare una nuova autenticità. Attraverso il linguaggio stabilito da Maison Margiela, John Galliano impiega il decadent cutting per ridurre capi familiari alla loro forma più autentica – nella struttura, nella silhouette, nelle proporzioni – conservando solo il ricordo (the memory of) di quello che erano.
Appropriarsi dell’inappropriato, capi essenziali del guardaroba tradizionale frammentati migrano sul corpo. Un cappotto in flanella si trasforma in un abito, pantaloni da cavallerizza mutati in un bustier con gonna, un trench in finta pelle diventa un paio di shorts dall’orlo décortiqué. Pantaloni tagliati e appiattiti, diventano gonne, abiti o cappe, riempiendone in vuoti con ulteriore tessuto. Il flat cutting in giacche e abiti che prendono vita in tagli strategici da cui emergono forme tridimensionali e fodere a contrasto.
Attraverso la degenerazione, capi convenzionalmente di genere specifico diventano genderless, da qui, la combinaison: un sopra e un sotto, tutto in uno. L’eccesso fa capolino sottoforma di fenicottero rosa, emblema decadente ripreso nella stampa a sequenza dalle forme e texture interamente computerizzate. Sovrapposizioni di pannelli di outerwear neri o grigi, la sovraccarica sensoriale sottolinea il contrasto tra eccesso e degenerazione. Attraverso l’eccesso all’inverso, Maison Margiela propone una nuova forma di purezza.
L’idea di degenerare i capi fino alla loro struttura più pura include l’utilizzo di tessuti semplici del guardaroba classico maschile. Spigato, flanella, equestrian twill e calvalry twill. Harris tweed, feltro e un tessuto trench creato in collaborazione con Mackintosh incarnano un sentimento di autenticità.
Imbottiture ricoperte di chiffon, outerwear che evoca la borsa Glam Slam di Maison Margiela, cenni al nomadic glamour. Il carattere onesto di questi materiali in contrasto con la sovrasaturazione del motivo della stampa a sequenza e le texture artificiali, realizzate in jacquard o stampate su nylon.
Echeggiando una sensazione di eccesso, ricami composti da perle, perline e paillette decorano il pizzo, elemento di glamour, cosi come i dettagli di piume. Organza che ricopre maglie dall’aspetto chunky, popeline di cotone. Simli allo chiffon, duchesse e tulle cementano il codice di unconscious glamour e reverse dressing della maison.
Il decadent cutting proposto per la prima volta nella collezione Artisanal primavera estate 2019 ispira la tecnica di questa collezione. Capi tradizionali decostruiti, le cui parti migrano verso altre parti del corpo: pantaloni che diventano cappe, cappotti che diventano shorts, altri diventano abiti con scollo all’americana.
Impiegando il codice del gioco d’ombre (shadow play), un capo viene evocato all’interno di un altro attraverso l’imbastitura o aggiungendo componenti associati ad altre parti del corpo. Nelle giacche e gonne tagliate piatte, tagli strategici creano forme tridimensionali e fodere a contrasto.
Giacche capitonnage, una combinata a chiffon bias-cut, ricordano la borsa Glam Slam di Maison Margiela. Rispecchiando il vocabolario Artisanal stabilito da John Galliano, tecniche come il décortiqué, unconscious glamour, reverse dressing, dressing in haste, anonymyty of the lining, nomadic cutting, memory of, sono parte intrinseca del DNA di questa collezione. In linea con la filosofia di genere non conforme della maison, ogni look è stato ideato senza distinzione di genere.
La palette vede un contrasto tra eccesso e degenerazione. Un motivo a sequenza multicolor include un acceso fenicottero rosa in un mare di colori ultrasaturi, giustapposti all’autenticità e purezza del nero, grigio e avorio.
Gioielli ispirati al linguaggio futuristico dell’iperspazio, anelli e polsiere in palladio argentato indossati su guanti con il motivo della stampa a sequenza. Collane e orecchini costruiti ad immagine di una catena da bicicletta appiattita. Collari in neoprene con la stessa stampa.
Mary Jane come le scarpe da bambola ingigantite introdotte nella collezione Artisanal, in pelle, gomma e vernice. Il Louis 22, uno stivale col tacco dalla punta squadrata in satin stampato, omaggio a Luigi XIV, prende il nome dal codice numerico per le calzature. Uno stivale col tacco a punta tonda in pelle. Oltre alla Glam Slam e alla NDN, il lancio di una nuova versione della borsa 5AC in un tessuto che reagisce ai raggi UV cambiando colore.