Antonio Marras autunno inverno 2025: La Bella d’Alghero, il melodramma ritrovato
Antonio Marras presenta la collezione autunno inverno 2025 2026 ispirata al melodramma ritrovato La Bella d’Alghero, opera del 1892. Il legame tra Sardegna e Catalogna si traduce in tessuti ricercati, lavorazioni artistiche e dettagli teatrali, con una palette cromatica che evoca passione, mare e terra. Le silhouette spaziano tra rigore sartoriale e volumi drammatici, arricchite da ricami, stampe a mano, applicazioni e interventi pittorici firmati dallo stesso Marras.
Antonio Marras autunno inverno 2025: il video della sfilata
C’è qualcosa di straordinario nell’idea di riportare alla luce un’opera dimenticata, di ridarle voce, corpo e memoria. È questo il cuore della collezione autunno inverno 2025 2026 di Antonio Marras, un viaggio tra Alghero, la Catalogna e il mondo del melodramma.
La Bella d’Alghero, opera del 1892 con musiche di Giovanni Fara Musio e libretto di Antonio Boschini, viene ritrovata quasi per caso, riportata in vita grazie a un meticoloso lavoro di ricerca tra gli archivi di Pesaro e Bologna. Il suo intreccio passionale e drammatico diventa l’anima di una collezione che trasforma il teatro in moda, il melodramma in tessuto, la storia in contemporaneità.
La collezione: melodramma, sartorialità e contaminazioni artistiche
Antonio Marras, come sempre, non si limita a creare abiti: racconta storie, trasforma i vestiti in pagine su cui lasciare segni, disegni, parole e suggestioni.
- Linee sartoriali e stratificate, che giocano con silhouette voluminose e aderenti, tra micro e massimalismo
- Tessuti ricchi di memoria, che alternano rigore e fluidità: gessati, principe di Galles, check, broccati, jacquard ottoman, damasco, taffetà, denim e pelle
- Lavorazioni artistiche e artigianali, con ricami, patch, sovrapposizioni di tessuti, plissé e stampe a mano
- Interventi pittorici realizzati direttamente da Antonio Marras, con pennellate, ritratti, segni e disegni applicati sugli abiti
Come nella sua visione artistica, Marras porta il disordine nella perfezione sartoriale, inserisce dettagli imperfetti e vibranti, quasi fossero frammenti di un palcoscenico vissuto e consumato dal tempo.
Ispirazioni: tra teatro, cinema e cultura mediterranea
La collezione autunno inverno 2025 2026 attinge da un immaginario melodrammatico, pittorico e cinematografico, mescolando teatro d’opera e cinema d’autore.
- La Carmen di Bizet e Cavalleria Rusticana di Mascagni, con il loro racconto di passioni travolgenti
- Il fascino discreto della borghesia e Quell’oscuro oggetto del desiderio di Luis Buñuel, che esplorano il contrasto tra apparenza e desiderio
- Antoni Tàpies e il suo approccio materico alla pittura, che si riflette nei tessuti e nei decori della collezione
- Le rose, onnipresenti, accennate, jacquardate, ricamate, flockate, disegnate a mano, simbolo di passione e bellezza
L’intero progetto ha un’anima sospesa tra la Sardegna e la Catalogna, due terre unite da un legame profondo e da una cultura comune che questa collezione celebra e riafferma.
La palette cromatica: i colori del melodramma
Le sfumature della collezione evocano il paesaggio di Alghero e l’intensità del teatro.
- Rosso scuro e borgogna, come le rose e le passioni brucianti
- Blu profondo e grigio cenere, ispirati al mare e alla pietra di Capo Caccia
- Verde oliva e marrone tabacco, per richiamare la terra e la natura sarda
- Nero teatrale, che avvolge e definisce le silhouette
Un gioco di ombre e luci, di drammaticità e delicatezza, che rispecchia la trama stessa del melodramma.
Lavorazioni e dettagli sartoriali
Ogni capo è una scenografia in movimento, dove la sartorialità incontra il gesto artistico:
- Applicazioni, inserti patch e ricami, per un effetto decorativo che ricorda gli antichi sipari teatrali
- Stampe a mano e flock, che aggiungono profondità e texture ai tessuti
- Volute e sovrapposizioni di materiali, che creano effetti tridimensionali
- Righe, punti e linee, simboli ricorrenti dell’universo Marras, che trasformano gli abiti in tele su cui dipingere storie
I ritratti e i segni pittorici di Marras si posano su giacche, cappotti e abiti, come se fossero fogli bianchi su cui l’artista riversa il proprio immaginario.
Per raccontare la collezione, Antonio Marras immagina una compagnia teatrale catalana che sbarca ad Alghero nel 2025 per riportare in scena La Bella d’Alghero. Un omaggio al teatro come rito collettivo, alla moda come espressione culturale, al vestire come atto di narrazione personale.
Gli abiti non sono solo capi da indossare, ma pezzi di un’opera da vivere e interpretare, frammenti di una storia che continua a esistere attraverso il tempo e le generazioni.
credit image by Press Office – photo by Antonio Marras