Argentina 1985 Venezia 2022: il film che narra la fragilità della democrazia
Argentina 1985 Venezia 2022 – Il film, presentato al Festival del Cinema di Venezia, è ispirato alla vera storia dei pubblici ministeri Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che hanno osato indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura militare argentina nel 1985. Per nulla scoraggiati dall’influenza ancora considerevole dei militari all’interno della loro fragile nuova democrazia, Strassera e Moreno Ocampo hanno messo insieme un giovane team legale di improbabili eroi per la loro battaglia tra Davide e Golia.
Sotto costante minaccia per loro stessi e le loro famiglie, hanno corso contro il tempo per rendere giustizia alle vittime della dittatura militare. Argentina, 1985 è diretto da Santiago Mitre, da una sceneggiatura scritta dallo stesso Mitre e Mariano Llinás. Il film è interpretato da Ricardo Darín nel ruolo di Julio Strassera e Peter Lanzani nel ruolo di Luis Moreno Ocampo.
Argentina 1985 Venezia 2022: il trailer ufficiale
Il film è prodotto da Axel Kuschevatzky, Federico Posternak, Agustina Llambi-Campbell, Ricardo Darín, Santiago Mitre, Santiago Carabante, Chino Darín e Victoria Alonso. Il team creativo comprende il Direttore della fotografia Javier Julia, il montatore Andrés Pepe Estrada, la costumista Mónica Toschi e la direttrice artistica Micaela Saiegh. La colonna sonora originale è composta da Pedro Osuna e prodotta da Michael Giacchino.
La realizzazione di Argentina 1985 è un’esperienza che ha cambiato tutti coloro che vi hanno lavorato. Sebbene alcuni del cast e della troupe ricordino gli anni della dittatura e del processo del 1985, altri sono nati solo dopo che tutto era finito. Il film ha dato a tutti loro un modo per elaborare uno dei momenti più importanti della storia del loro Paese.
“Vivere durante la dittatura significava limitare tutte le libertà”, racconta Axel Kuschevatzky. “Non si potevano leggere certi libri. Non si potevano guardare certi film. Non si poteva decidere chi fosse il proprio presidente. Ricordo che quel periodo è stato come attraversare un tunnel buio. Abbiamo fatto questo film per i nostri figli e per le generazioni future. Non è un film che racconta una dittatura in un Paese molto tempo fa. È un film su quanto sia fragile la democrazia e su come abbiamo bisogno di giustizia per farla funzionare”.
“È così importante che storie come questa vengano raccontate”, dice Peter Lanzani, che è nato cinque anni dopo il processo. “Ci sono persone in Argentina che sono giovani e non conoscono questa storia. La gente deve sapere che cose terribili come questa possono accadere e che come uomini dobbiamo intervenire. Non è solo un film politico. È un film che incoraggia a saperne di più. La prima volta che ho letto la sceneggiatura ho iniziato a piangere. Ho dovuto fare una passeggiata per elaborare tutte informazioni. Ho provato uno strano senso di colpa, perché non ero lì per far parte di quella società. Ma credo che sia un bene che mi sia sentito così, perché queste cose possono ancora accadere e accadono ancora”.
Sebbene il film parli specificamente dell’Argentina nel 1985, racconta anche una storia che si ripete purtroppo in quasi tutti i Paesi del mondo. Le persone malvagie cercheranno di prendere il potere e di schiacciare coloro che considerano deboli, ma la gente comune si solleverà per sconfiggerli.
“Non c’è bisogno di essere una persona grande e famosa per per fare qualcosa che cambierà la società”, spiega Santiago Mitre. “Se si crede in se stessi, si può raggiungere l’obiettivo”.
“Credo che questo sia uno dei processi più importanti nella storia del mondo”, afferma Ricardo Darín. “E’ la prima volta che un tribunale civile osa perseguire dei militari. Ed è stato un rischio enorme farlo. Penso che sia una cosa molto importante da vedere, in qualsiasi società del mondo. Quasi tutti i Paesi del mondo hanno sofferto in modi simili, in misura diversa, e vedere che le persone possono recuperare il potere e la forza della democrazia, credo sia di grande ispirazione”.
Nella sua arringa conclusiva del processo, Strassera ha preso in prestito una frase del popolo argentino, una frase che ha fatto il giro del mondo e che era diventata un grido di protesta quando l’Argentina chiedeva che la dittatura non sarebbe mai tornata nel Paese. È una frase che attraversa anche il cuore dell’Argentina del 1985 e racchiude il suo messaggio: Nunca más. Mai più.
Dopo il debutto il film sarà disponibile su Prime Video.