Barbie recensione film: un cast brillante, un luogo incantato, tanta ironia e omaggi al cinema
Barbie recensione film – Dopo più di 60 anni di storia Barbie ha un significato diverso per ognuno di noi. C’è chi la ama, chi la odia e chi non la considera proprio, ma è certamente un’icona che tutti conosciamo. Questo rende estremante difficile un approccio al film di Barbie che sia totalmente oggettivo.
Barbie recensione film: il trailer ufficiale
Capire cosa dovesse rappresentare Barbie in questo film – che esce nelle sale oggi – è stato difficile anche e soprattutto per la sua regista Greta Gerwig che insieme a Noah Baumbach ne ha firmato anche la sceneggiatura. Quel che ne esce è un ritratto divertente e drammatico allo stesso tempo, anche se a tratti un po’ superficiale.
L’approccio è decisamente inaspettato, sorprendente ed intelligente sotto diversi punti di vista, ma forse non quanto dovrebbe. Alla fine è pur sempre una commedia. A condire il tutto ci pensa un cast brillante a partire dalla magistrale Margot Robbie, ovvero Barbie stereotipo – ed il ruolo le calza a pennello – genuinamente divertente e dal suo Ken Ryan Gosling, per la cui parte era già predestinato dagli albori del progetto. La stessa Gerwic ha affermato che “non c’era un piano B; è sempre stato solo Ryan”.
Tra gli “esseri umani” è inutile dire che il personaggio di Gloria, interpretato da America Ferrera ruba la scena e ci fa commuovere come nessuna Barbie potrebbe mai, perché lei è una vera “donna qualunque”. Come tutte le Barbie sono Barbie e non personaggi diversi nonostante le proprie peculiarità, Gloria è tutte noi e ce lo dice molto bene.
Insomma, questo film di Barbie è un grande contenitore per tante piccole idee. Ci sono gli omaggi, i riferimenti e le battute in onore del cinema inserite da Greta Gerwig, come 2001 Odissea nello Spazio, Grease, Gold Diggers o la Justice Leage di Zack Snyder. C’è la nostalgia con i vecchi modelli di Barbie, Allan e qualche esperimento fallito e ormai fuori produzione da anni. C’è tanta autoironia e c’è umanità. Ci sono battute brillanti e scene stupidamente deliziose.
C’è soprattutto una grande attenzione nella realizzazione tecnica e dei particolari. Durante lo sviluppo, Greta Gerwig ha consultato il regista Peter Weir per il suo lavoro su “The Truman Show” per ricreare il mondo di Barbie Land con un l’illuminazione e un’atmosfera autenticamente artificiale. Effettivamente Barbie Land è un piccolo capolavoro di per sé.
Non c’è posto per le leggi di Newton a Barbie Land. Non c’è il vento, non c’è il sole, né gravità e né acqua e per questo sono state stabilite delle regole per la realizzazione del film. Greta Gerwig si è ispirata ai musical degli anni Cinquanta, con i loro spazi meravigliosamente artificiali.
Barbie si sveglia nel suo letto, saluta la Barbie della porta accanto, si lava i denti e si fa una doccia (rigorosamente senz’acqua) e poi va nel suo armadio magico a scegliere il vestito per la giornata. Apre le ante e tutto ciò che deve fare è fissare un abito, fare un giro e “puff” ce lo ha indosso. Per andare in macchina? Scende direttamente dal tetto, sospesa nell’aria, come se venisse trasportata da una mano invisibile che sta giocando con lei.
L’attenzione ai particolari non sfugge nemmeno nel guardaroba dominato di splendidi abiti Chanel. Gli accessori sono sempre presenti e i gioielli grandi come quelli un po’ sproporzionati tipici delle Barbie. In tutto ciò Jacqueline Durran, la costumista del film, ha avuto un approccio leggero e sottile che ci accompagna in un’evoluzione cronologica attraverso decenni di moda di Barbie.
Che dire… il film di Barbie risulta una sorprendente interpretazione dell’iconica figura di Barbie. Il cast brillante, guidato dalla magistrale Margot Robbie nel ruolo di Barbie e da Ryan Gosling nella parte di Ken, aggiunge un tocco di autenticità e divertimento. Barbie Land, il luogo incantato in cui si svolge questa avventura unica, con la sua straordinaria artificialità, è un’opera d’arte a sé stante tra una raffinata fusione di omaggi al cinema, scene autoironiche e nostalgia per i vecchi modelli di Barbie. Un viaggio emozionante che riscopre l’icona che ha segnato più di 60 anni di storia. Ma alla fin fine rimane un film sulla Mattel e per la Mattel, non importa quanta autoironia ci sia.
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