Christian Dior celebra il suo rapporto privilegiato con la Cina in occasione della sfilata haute couture primavera estate 2018 a Shanghai. Ispirata dal movimento surrealista e presentata a gennaio al Musée Rodin di Parigi, questa collezione, disegnata da Maria Grazia Chiuri, direttore artistico delle collezioni femminili Dior, vede l’aggiunta di dodici nuove silhouette per l’occasione.

Illusioni ottiche e curiosità oniriche hanno punteggiato la sfilata haute couture primavera-estate 2018, presentata al Minsheng Museum di Shanghai.

Come oggetto di raffinatezza, il ventaglio ha influenzato la creazione di questi look esclusivi. Simbolizzando lo scambio culturale e artistico tra l’Europa e la Cina, il ventaglio si è anche rivelato fonte d’ispirazione per Christian Dior. Nel 1949, per la campagna Miss Dior, realizzata dall’illustratore di moda René Gruau, il couturier lo trasformò in un seducente oggetto d’arte.

Per la sua collezione primavera estate 1950, ha reinterpretato questo accessorio per creare una seta color avorio
per uno splendido abito da sera in taffetà, Francis Poulenc. Questo pezzo iconico è stato rivisitato da Maria Grazia Chiuri, insieme ad altri disegni emblematici come Vénus e Junon.

“Questi abiti danno una straordinaria testimonianza dell’identità Dior, che è senza tempo. La loro costruzione consiste in intrecci di stratificazione, pieghettatura e curve che ricordano il ventaglio. Ridefiniti per un pubblico contemporaneo, questi abiti mostrano che il linguaggio della moda è ancora estremamente potente ed universale in diversi luoghi del mondo” spiega Maria Grazia Chiuri.

Il ventaglio è anche un simbolo ricorrente nelle opere surrealiste. Affine alla maschera, evoca i temi prediletti da questa corrente artistica, le illusioni ottiche e il trompe-l’oeil, ed è portatore di un vero e proprio linguaggio. Così, molte di queste creazioni inedite sono delicatamente ricamate con frasi e messaggi onirici dal ritmo poetico.

“Vous qui ne voyez pas, pensez à ceux qui voient. Eventail de vos hasards” (Voi che non vedete, pensate a chi vede. Ventaglio delle vostre sorti), “L’immense secret. Si vous aimez l’amour, vous aimerez le surréalisme” (L’immenso segreto. Se amate l’amore, amerete il surrealismo) o ancora, “Rêve d’être libre. Soleil renversé, Lune noire à marée basse” (Sogno di libertà. Sole capovolto, Luna nera a bassa marea): queste citazioni, denominate “papillon” dai surrealisti, si intravedono e si leggono alla cadenza dei movimenti.

Sempre in omaggio alla Cina, alcuni di questi modelli sono declinati in rosso, come gli abiti da ballo e lo smoking impreziosito da una mantellina plissettata in lanetta.

“Il rosso è un colore che Monsieur Dior amava molto, lo considerava energico, positivo: il colore della vita. Il rosso è un colore che si ritrova anche nelle lacche, oggetti eccezionali parte della tradizione dei paesi orientali, la cui superficie evoca subito le atmosfere senza tempo della Cina imperiale. Utilizzare il rosso vuol dire valorizzare e connettere l’heritage di Dior con una cultura lontana e affascinante”, spiega la direttrice artistica delle collezioni donna della Maison.