Dilmos Milano Design Week 2025: Fragmenti, la materia cartacea prende corpo grazie a Daniele Papuli

Alla Milano Design Week 2025, la galleria Dilmos ospita Fragmenti, la nuova collezione di Daniele Papuli. L’artista dà vita a un universo sensoriale in cui la carta si trasforma in arredo, scultura e paesaggio emozionale. La mostra include mobili unici, realizzati a mano, e un’installazione sospesa che dialoga con luce e suono. Un percorso poetico che esplora la materia e il quotidiano.

In occasione della Milano Design Week 2025, la galleria Dilmos apre le sue porte a Fragmenti, il nuovo progetto di Daniele Papuli. L’artista torna a indagare l’universo della carta, traducendola in linguaggio tridimensionale e quotidiano. Ogni pezzo della collezione nasce dall’incontro tra gesto scultoreo e funzione d’uso, dando origine a una narrazione visiva e tattile che avvolge l’osservatore.

Per la prima volta, Papuli sviluppa un’intera ambientazione, esplorando una dimensione abitativa che coinvolge vista e tatto. Dalla consolle alla libreria, dai tavoli agli specchi, ogni elemento racconta la trasformazione della carta in forma abitabile, con una cura artigianale che riflette oltre trent’anni di ricerca.

Il valore poetico della materia

Dilmos Milano Design Week 2025

photo by Margherita Bonetti x Dilmos

“La carta per me è anche materia del design. Antica, remota, di memoria lunga. Qui è a portata di mano e va sfiorata, accarezzata o inseguita, e ha a che fare con l’immaginifico e l’inganno. Fragmenti sono composizioni modulate, postazioni sensoriali, oggetti che abitano il nostro quotidiano, che si raccontano e ci invitano ad azioni precipue. Fragmenti piuttosto che frammenti. La parola ha maggior ritmo sonoro, a mio avviso, e riporta immediatamente alla ‘fragranza’ del foglio di carta. Quel ‘frag’ anticipa ed introduce un’azione, un movimento, un tocco, un colpo di mano, un accartocciamento, uno strappo, un passaggio lieve. Sedersi, specchiarsi, stare intorno ad un tavolo, prendere un testo o altro da una libreria, nascondersi dietro un separé, trasformano l’azione in un ‘atto magico’ che tocca i sensi. Sì, perché qui la carta assale, avvolge, si fa epidermide, sostanza, struttura”, racconta Daniele Papuli.

Ed è proprio attorno a questa idea che si sviluppa Fragmenti: un susseguirsi di oggetti che, più che essere utilizzati, vanno vissuti. Il nome stesso suggerisce movimento, suono, gesto. Ogni arredo diventa una soglia da attraversare, un invito a rallentare e a interagire con la materia. Sedersi, specchiarsi, esplorare: le azioni quotidiane si trasformano in esperienze, amplificate da volumi cartacei che diventano pelle, superficie, contenitore.

A rendere ancora più immersiva la visita da Dilmos, Ula, una struttura leggera realizzata con fogli di carta tagliati a mano e sospesi a diverse altezze. L’installazione gioca con la luce, generando ombre che mutano al passare del tempo. I visitatori possono interagire con fogli distribuiti all’ingresso, producendo suoni che si diffondono nell’ambiente, completando l’opera in chiave partecipativa.

Dal gesto alla forma: il processo creativo

Ogni elemento della collezione nasce da una selezione meticolosa di carte, recuperate o provenienti da cartiere certificate, lavorate con tagli manuali e meccanici per ottenere strisce sottili. Da qui parte una costruzione volumetrica, simile a un mosaico, arricchita da pigmenti naturali e dall’impiego della fibra Isocell: un materiale industriale rielaborato e miscelato a terre e ossidi per ottenere nuove tonalità e consistenze.

Il risultato è un insieme di arredi che uniscono fragilità apparente e resistenza reale. Alcuni richiami organici suggeriscono l’origine vegetale della carta, come nel tavolo con nodo intagliato che evoca l’albero d’ulivo. Altri rimandano a paesaggi marini, come nel caso dello specchio blu, ispirato a cavità rocciose colme d’acqua.

Fragmenti: arredi come corpi narranti

Dilmos Milano Design Week 2025

photo by Margherita Bonetti x Dilmos

Ogni creazione di Fragmenti è un pezzo unico. Tra le novità spicca la consolle “Fragmento 1.C”. Il volume, delicatamente mosso da curve leggere, evoca le dune desertiche attraverso l’uso di tonalità sabbia e verde, mentre la struttura interna, rafforzata da pasta cellulosica nera, restituisce solidità visiva e strutturale.

Nel tavolo “Fragmento 2.T”, l’artista fa riaffiorare un ricordo d’infanzia nascosto tra le forme: un elemento estraibile incassato nel piano, come un piccolo segreto conservato nel legno di un ulivo. L’intarsio policromo su fondo scuro accentua il carattere materico dell’opera, mentre le scanalature ne enfatizzano la memoria vegetale.

La collezione prosegue con “Fragmento 3.S”, uno specchio incorniciato da fasce cartacee in tonalità marine che stratificano il materiale fino a simulare pozze salmastre scolpite nella roccia. La poetica della riflessione trova spazio anche nella postazione modulare “Fragmento 4.P”, dove ogni elemento – dallo specchio a due ante al piano rotante – è concepito per accogliere i gesti della cura personale in un ambiente intimo e raffinato.

Ampia e scultorea, la doppia libreria “Fragmento 5-6.L” si distingue per la costruzione geometrica che alterna pieni e vuoti, dando ritmo allo spazio attraverso l’intarsio di lamelle nei toni del nero, bianco e sabbia. Diverso ma complementare il tavolo tondo “Fragmento 7.T”, che fonde pigmentazioni blu con interventi pittorici su carta, generando una superficie visiva mutevole e stratificata.

Particolarmente dinamico l’insieme di mensole “Fragmento 8-9-10-11-12-13.M”, dove le sagome cartacee, modellate a mano, si innestano su una base rivestita in foglia d’argento. Le risme verticali creano un disegno irregolare che ricorda uno skyline metropolitano, impreziosito da tocchi di colore.

Con “Fragmento 14-15.D”, Papuli esplora la possibilità del divisorio come elemento narrativo: due moduli semicilindrici, impreziositi da frammenti fossili di carta, si accompagnano a una seduta contenitore, suggerendo un’interazione discreta e domestica.

Chiude la serie “Fragmento 16.C”, un contenitore verticale in cui l’equilibrio tra rigore esterno e gioco interno raggiunge una nuova espressività. All’interno, ripiani in cristallo fumé e inserti in carta nera dialogano con la luce riflessa dalla foglia d’argento, restituendo una dimensione quasi teatrale.

Completano la proposta i pouf cilindrici Frag Pouf, realizzati in tessuto di cotone stampato con pattern tratti direttamente dalle opere dell’artista. Pensati per l’uso quotidiano, mantengono la coerenza stilistica e narrativa dell’intera collezione.

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credit image by Press Office – photo by Margherita Bonetti x Dilmos

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Matilda Brera è specializzata nel settore del design e del lifestyle, con una passione innata per l'arte e l'innovazione. Fin da giovane ha dimostrato un interesse vivido per l'estetica e la creatività, che ha coltivato attraverso gli studi e l'esperienza pratica. Matilda è anche un'appassionata sostenitrice dell'ecosostenibilità nel design, promuovendo progetti e idee che integrano l'estetica con la responsabilità ambientale.

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