E’ uscito nelle sale cinematografiche italiane, Domino, il nuovo film di Brian De Palma con Nikolaj Coster-Waldau, Carice Van Houten e Guy Pearce.

In un mondo devastato da terrore e sospetti, Christian, un poliziotto di Copenaghen, cerca giustizia per l’omicidio del suo collega per mano di Imran, un soldato dell’ISIS. A caccia del killer, Christian e una collega poliziotta finiscono travolti in un frenetico inseguimento in cui è coinvolto anche un agente doppiogiochista della CIA, che usa Imran come pedina per incastrare altri membri dell’ISIS. Presto il protagonista si ritroverà in una corsa contro il tempo, non solo per avere la sua vendetta ma anche per salvare la propria vita. Su Globe Styles l’intervista allo sceneggiatore Petter Skavlan.

Com’è nata l’idea di DOMINO?
“Volevo scrivere un thriller su come degli incidenti, apparentemente non correlati, fossero interconnessi tra loro, attraverso una sorta di effetto domino. Ad esempio, un omicidio a Copenaghen può essere collegato a un attacco terroristico in una piccola città spagnola. Volevo anche esaminare i concetti primordiali di vendetta e di colpa. Prima che Brian salisse a bordo, la sceneggiatura era una storia più cupa e intricata su come sia le cellule terroristiche che le forze dell’ordine operino con diversi programmi e come questi singoli programmi possano arrivare a scontrarsi. Brian voleva che la storia fosse meno complicata, quindi alcuni dei miei domino sono stati rimossi, creando una trama più semplice e lineare, che meglio si adattava alla sua visione del film.”

Che ricerche hai fatto per questa storia?
“Nella società di oggi basta seguire le notizie al telegiornale per cercare una storia come questa. Gli attacchi terroristici non sono solo documentati dalle agenzie di stampa, ma anche dagli stessi terroristi, per questo le notizie e la propaganda spesso si intersecano. Sono stati scritti dozzine di libri sul terrorismo europeo – e ne ho letti parecchi. Ho anche parlato con specialisti del terrorismo internazionale, come Thomas Hegghammer, che mi ha dato consigli inestimabili.”

Ci sono dettagli nella sceneggiatura che riflettono il tuo background scandinavo?
“Da norvegese, è stato naturale per me usare la Scandinavia come ambientazione per alcune parti del film. Copenaghen è la città più internazionale e fotogenica tra le città scandinave – e dato che Nikolaj vive in città, è stato un gioco da ragazzi ambientare la storia lì. Lavorare con il produttore danese, Michael Schønnemann, è stato un altro motivo per far sì che Copenhagen avesse un ruolo importante nella storia.”

Quali sono i pericoli legati alla scrittura sul terrorismo?
“Scrivere sul terrorismo, in parte dal punto di vista dei terroristi, è un potenziale campo minato. I terroristi, in quanto istigatori di violenza, sono per natura gli antagonisti. Ma in DOMINO i protagonisti sono imperfetti e quindi i confini tra il bene e il male, giusto e sbagliato, non sono delineati.”

Com’è stato lavorare con Brian de Palma?
“Lavorare con un regista leggendario come Brian de Palma è stato un privilegio incredibilmente interessante. Anche se io sentivo il bisogno di adattare la mia sceneggiatura esistente alla sua visione del film, lui ha sempre fatto in modo che il cuore e l’anima della storia rimanessero intatti. È molto acuto e analitico, e un vero gentiluomo nel processo creativo.”

credit image by Press Office – photo by Eagle Pictures