Gucci Garden Museo Firenze: il nuovo allestimento della galleria e la creatività di Livia Carpenzano
Gucci Garden Museo Firenze – In occasione di Pitti Uomo 96, Gucci Garden, situato nello storico Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria a Firenze, ha esposto i nuovi oggetti e articoli creati esclusivamente per la boutique Gucci Garden dall’artista Livia Carpenzano.
Gucci Garden è stato concepito da Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, e dispone di spazi espositivi curati dal critico e curatore Maria Luisa Frisa. Proseguendo il suo lavoro di esplorazione degli archivi della Maison, Maria Luisa Frisa sperimenta nuove soluzioni espositive per i manufatti e i documenti nella Gucci Garden Galleria, introducendo nuovi oggetti e reperti.
Per riflettere la storia e le attività complesse, multidimensionali e multicanale del brand, i nuovi allestimenti si appropriano letteralmente di sezioni della galleria per illustrare la sempre cangiante, inclusiva visionarietà di Alessandro Michele, che tesse narrazioni e mitologie accostando e giustapponendo memorie personali a quelle della Maison. Il suo è un itinerario provocatorio, capace di tenere insieme la materialità degli oggetti e le pulsioni immateriali della sua visione creativa.
Al Piano uno della Gucci Garden Galleria si trova Détournement, in cui elementi della Maison, decontestualizzati, strappati alla propria storia, sono disposti in circolo. L’alfabeto Gucci viene smontato e rimontato, il logo è cangiante e mostrato nelle sue molteplici declinazioni, fino a perdere i lineamenti originari. Come spiegato nel comunicato stampa della collezione Uomo primavera estate 2016, “il détournement si configura come una pratica estetica che riannoda frammenti dispersi all’interno di un nuovo insieme significante”.
In modo significativo, l’allestimento rivela come, grazie alla visionarietà inclusiva di Alessandro Michele, il DNA Gucci si sposa ad altre narrazioni. Gucci crede nella flessibilità e nella libertà dalle restrizioni convenzionali, il che permette l’inclusione di riferimenti ad altre storie culturali, non come semplice omaggio, ma piuttosto come una citazione attraverso la quale la Maison crea nuovi significati.
Nella sala che ospita Détournement, l’artista giapponese Yuko Higuchi ha creato l’immagine di una creatura imponente, fantastica, mitica che incorpora molti dei motivi della Maison, quali il nastro Web verde e rosso, Kingsnake, Tiger e la doppia G intrecciata, oltre a fiori e insetti che contribuiscono a dare la sensazione che si tratti letteralmente di una scena in giardino all’interno del Gucci Garden.
Racconta Yuko Higuchi: «Ho disegnato questa creatura nell’atto di offrire un fiore, in un’ambientazione che evoca i meravigliosi fiori e piante di un Giardino Gucci. Essa scaturisce dalla mia immaginazione, e la vedo come una specie di drago. L’immagine è stata ispirata anche dall’idea dello Shiranui, il fenomeno ottico del fuoco soprannaturale che a volte si vede aleggiare sull’acqua, e che secondo me è portatore di grande gioia.»
Proseguendo oltre la sala che ospita Détournement, il visitatore scopre Bagology, un allestimento inteso come un affondo sull’accessorio per eccellenza: la borsa. Spaziando un periodo che va dagli anni ’50 ad oggi, i modelli tratti dall’archivio e dalle collezioni contemporanee mostrano come, attraverso le molteplici interpretazioni di Gucci a cui hanno dato vita i successivi direttori creativi, l’essenza stilistica della Maison sia rimasta sempre intatta, dando origine ad oggetti così conosciuti e familiari da essere chiamati semplicemente per nome, come ad esempio Sylvie o Jackie.
Il titolo dell’allestimento è preso a prestito dall’occhiello dell’articolo “Inside Story of a Handbag” di Anita Daniel, pubblicato su The New York Times nel gennaio 1945. Il piano ospita infine Cosmorama, una parete-deposito che articola il tema del viaggio. Dopo tutto, è proprio il fascino del viaggio che è all’origine di Gucci, e questo si è voluto esprimere nel cuore di questa sala, nella quale una gamma eclettica di borse, valige, cappelliere, beauty-case e bauli raccontano la storia di un jet set alla moda che, persino prima dell’invenzione di quella particolare forma di trasporto aereo, rappresentava il nucleo della fedele clientela Gucci.
Al Piano due, le prime due sale accolgono motivi distinti: la prima, Ouroboros, richiama il simbolo antico del serpente che si morde la coda, riscoperto nelle recenti narrazioni del marchio. Partendo dagli elementi vegetali e animali che serpeggiano nell’heritage Gucci, l’allestimento si avventura negli aspetti misteriosi e alchemici della natura, nei simboli delle civiltà antiche e nei territori dell’esoterismo.
Questa sala ospita oggetti quali un abito da sera dorato che ricorda un’armatura, jeans piumati, un lungo abito nero con un serpente che serpeggia lungo il corpo, insieme ad articoli dove la vegetazione, così centrale nell’heritage Gucci, è in evidenza, il che ci porta alla contemporanea interpretazione dell’iconico motivo Flora.
Nella seconda sala, Cosmic Colours esplora una gamma di colori (Neptune Green, Sun Glow, Space Blue, Cosmic Red) che ricorre nelle collezioni Gucci, con alcuni manufatti della Maison riemersi dall’archivio che mostrano il loro legame con la ricerca cromatica di Alessandro Michele.
Nell’ultima sala, Jardin d’Hiver, prosegue il dispiegamento dell’archivio con l’introduzione di nuovi oggetti e documenti circondati dalla versione bianca della carta da parati Gucci Tian. Vetrine, che imitano una collezione di voliere, creano l’effetto di un eccentrico giardino d’inverno – una total immersion finale e completa nella prodigiosa e straordinaria molteplicità della natura, nonché un’esplorazione del rapporto fra questa e la Maison.
Le Period Room della Gucci Garden Galleria, aperta un anno fa con un tributo a Björk e alla collaborazione fra l’artista e la Maison, continuano ad ospitare la mostra Il Maschile – Mente androgina, corpo eclettico (aperta lo scorso gennaio). Curata da Maria Luisa Frisa, la mostra illustra come Gucci abbia interpretato e definito la moda maschile negli anni, presentando lo stile maschile come territorio delle possibilità, accostando abiti, oggetti, accessori, immagini, libri, riviste, documenti e video, disegnando una mappa che unisce eccentricità e immediatezza, formalità ed erotismo.
Negli spazi di transito del Gucci Garden – vani scale e pianerottoli delle scale e degli ascensori – permangono gli interventi murali dell’artista italiano MP5, i cui disegni incisivi in bianco e nero sono utlizzati per esprimere una visione critica e politicamente impegnata della realtà, e dell’artista inglese Alex Merry, che crea universi onirici e metafisici caratterizzati da un uso sorprendente del colore.
I murali di MP5, che si trovano sui pianerottoli del primo e del secondo piano della Gucci Garden Galleria, danno vita ad una narrazione continua che esplora l’individualità e la profondità delle relazioni fisiche ed emotive, mentre le finestre ad arco di Alex Merry nei vani scale si aprono metaforicamente su Piazza della Signoria e mostrano paesaggi metafisici dove avvengono straordinarie trasformazioni alchemiche.
Il Cinema da Camera, piccolo cinema auditorium riservato a produzioni sperimentali che dall’apertura del Gucci Garden ha ospitato i lavori di artisti e collettivi come Luca Trevisani, ZAPRUDER Filmmakersgroup e Magazzini Criminali, accoglie ora un progetto sonoro del poeta, performer e attore John Giorno, prodotto nel 2012 da Recordthings e Zona Archives. John Giorno in Florence, a cura di Maurizio Nannucci, è un LP articolato in dodici tracce audio registrate dal 1983 al 1998, che guidano l’ascoltatore in un viaggio che celebra la relazione profonda tra l’artista americano, esponente delle idee della Beat Generation, e la città di Firenze.
L’esclusività è la chiave del Gucci Garden store, il che lo rende una destinazione imprescindibile per chi visita Firenze. Quasi tutti gli articoli in vendita sono realizzati in esclusiva per la boutique e non sono disponibili altrove. Altra novità per il Gucci Garden è una nuova gamma di capi d’abbigliamento e altri articoli con illustrazioni create da Livia Carpenzano.
Per Gucci Livia si è ispirata alla sua esplorazione delle Metamorfosi di Ovidio e ai suoi bozzetti per un progetto da lei descritto come Drawing the Metamorphoses, Or, Celebrating the Evil of Ovid. I disegni sono idiosincratici e sconcertanti, nati come risposta dell’artista al testo classico: «Mentre leggevo, una spirale a forma di chiocciola si andava formando nella mia mente attorno alla descrizione delle foreste e al simbolismo delle bestie», spiega Carpenzano. «Disegnare queste “piccole cose” è stata l’estensione naturale di quell’esperienza.» Secondo l’artista questi suoi lavori «illustrano la precarietà della malizia che sprofonda sotto il peso di immagini successive (e di successivi atti di bontà) in una stratificazione accuratamente calibrata di illusorio e di reale.»
Un’altra novità è la borsa Gucci Bamboo. Questo famoso modello risale alla fine degli anni ‘40 e alla decisione degli artigiani della Maison di usare il bambù per i manici a causa della scarsità di materiali nel periodo del dopoguerra. Nuove versioni della borsa Bamboo sono state realizzate per il Gucci Garden con motivi esclusivi.
La borsa Sylvie, un modello tratto dagli archivi della Maison, con la sua vistosa chiusura con catena e fibbia, viene rivisitata per il Gucci Garden in velluto dal disegno geometrico a colori brillanti. Non mancano inoltre versioni speciali della borsa Dionysus: quattro modelli con un motivo esclusivo a rose blu, più uno realizzato in tessuto floreale e con una forma nuova, ma sempre con l’iconico manico in bambù della Maison. Troviamo inoltre una gamma sportiva di zaini in tessuti dai colori brillanti, che uniscono praticità e stile, oltre ad una serie di cartelle e borse shopping decorate con i motivi tipici della Maison in foglia d’oro, fra cui animali quali la falena, il pipistrello e il gatto.
Due nuovi motivi dalla grafica in stile rinascimentale vengono lanciati al Gucci Garden. Realizzati in rosso, verde e oro su sfondo écru, sono motivi-chiave e ricorrono in molti articoli presenti al Gucci Garden, fra cui il mocassino New Jordaan. Questo modello, lanciato nella Collezione autunno inverno 2016, ha una caratteristica silhouette allungata e sfoggia il famoso Morsetto metallico, ed è diventato uno degli articoli più iconici della Maison. Per il Gucci Garden viene offerto in una gamma di disegni esclusivi. Un altro mocassino slip-on, il modello Princetown, foderato in pelliccia, è offerto in un nuovo disegno.
Molti dei modelli di calzature realizzati appositamente per il Gucci Garden sono foderati in esclusiva con lo stampato Garden Flora.
I capi ready-to-wear per donna includono soprabiti lunghi a quadri o scozzesi con fiori in velluto ricamato, mantelle lavorate a maglia, gonne pantalone in lana/cotone e tessuto denim stampato, e abiti lunghi nello stampato Romantic Dream. Vi è anche un’ampia gamma di giacche da donna che vanno dallo stile kimono in lungo, dai disegni vistosi in una pletora di stampe floreali, a quelle corte, sempre in stile kimono.
Per gli uomini troviamo molti capi esclusivi, come i kimono con ricami floreali ed eleganti vestaglie da camera con cintura e finiture in colore contrastante. Nella maglieria, troviamo maglioni girocollo e cardigan in jacquard multicolore, in filato misto lana e alpaca, mentre felpe stampate e T-shirt sfoggiano un nuovo motivo a quadrifoglio rosso e verde creato appositamente per il Gucci Garden.
Il Gucci Garden offre molti altri accessori, fra cui eyewear con la caratteristica forma a farfalla, e sciarpe decorative in seta, di forma quadrata, oltre a scialli in tessuto a quadri. Una selezione di insoliti gioielli di fantasia include spille in metallo giallo scuro e anelli multidita, spille a nastro con dettagli in vetro, orecchini con dettagli ricamati e una parure di articoli in ottone (anello, collana ed orecchini) con la caratteristica testa di leone Gucci.
In vendita esclusiva anche molti articoli Gucci Décor, fra cui una gamma di sedie da sala da pranzo con sedili imbottiti decorati con api, aironi e fiori. Offerto in esclusiva al Gucci Garden, vasellame in porcellana decorato con una versione del disegno Herbarium in rosso, oltre ad una vasta scelta di porta-candele e tazze in porcellana con i tipici disegni della Maison.
Un’aggiunta significativa alla gamma di articoli da regalo disponibile nel Gucci Garden è una cartina di Firenze che mostra i luoghi preferiti da Alessandro Michele.
Altri articoli da regalo e gadget esclusivi sono disponibili, fra cui borse shopping in tela, bustine, quaderni, cartoline, carillon, scatole di fiammiferi e scatole varie, e persino un cubo Post-it – tutti decorati nello stile caratteristico Gucci.
Una vasta gamma di pubblicazioni è inoltre disponibile, soprattutto materiale stampato specializzato, di nicchia. Gli argomenti vanno dall’arte contemporanea, alla moda, al design e all’architettura. Riviste in carta patinata, fanzine, monografie, cofanetti, opuscoli e periodici accademici sono offerti fianco a fianco con libri prestigiosi in edizione limitata, spesso con copertine o sovraccoperte appositamente disegnate, e opere che includono stampe fotografiche o lavori di grafica numerate e firmate dall’autore.
In linea con lo spirito di collaborazione creativa che Gucci incarna, il suo ristorante – la Gucci Osteria da Massimo Bottura – è sotto la direzione di Massimo Bottura, chef di fama internazionale, i cui piatti esplorano le radici profonde della cucina italiana con riferimenti alla storia, all’arte e alla filosofia.
Insieme a Karime López, chef de cuisine alla Gucci Osteria, Massimo Bottura ha creato un menu che cambia a seconda delle stagioni ed è ispirato dalle persone che gli chef hanno incontrato, e dalle esperienze fatte durante i loro viaggi. Le influenze esotiche vengono quindi applicate alla cucina italiana. «Questo ristorante vuole ricordarci che Firenze è sempre stata un centro di scambi culturali, particolarmente durante il Rinascimento,» dice Massimo Bottura. A sottolineare questa idea, i versi di una canzone carnevalesca del XV secolo (canto carnascialesco) di Lorenzo de’ Medici – la “Canzona de’ sette pianeti” – sono scritti in caratteri dorati nella parte superiore delle pareti della Gucci Osteria da Massimo Bottura.