Con la collezione INDUSTRIELL, IKEA ha rivoluzionato la produzione in serie, sostituendo l’idea di uniformità con la qualità umana dell’imperfezione, senza aumentare il prezzo. Questa ambizione ha portato Ikea a ripensare completamente il modo di realizzare mobili.

Insieme al designer Piet Hein Eek, l’azienda svedese ha sviluppato nuovi modi di lavorare con il legno, il vetro, la ceramica e i tessili. Tutto questo senza mai dimenticare la sostenibilità, che anche Piet, come Ikea, considera un valore fondamentale. Il risultato? Oggetti unici, dove l’aspetto umano è più evidente rispetto a quanto si possa pensare di una produzione su larga scala.

“Quando ho terminato la scuola di design, il mio obiettivo era quello di raggiungere la perfezione nel design”, dice Piet. “Se realizzavi un migliaio di copie, dovevano essere identiche. Ogni elemento del design veniva accuratamente studiato dal designer. Io volevo allontanarmi da quell’idea e lasciare che fosse il materiale a
prevalere su tutto il resto”.

Piet è famoso per aver usato materiali di recupero per realizzare mobili di grande stile che oggi arredano hotel e gallerie in tutto il modo. Il desiderio di dare nuovo valore a risorse che altrimenti andrebbero buttate è anche
alla base della cultura di Ikea. Lo scaffale INDUSTRIELL è l’esempio perfetto del tentativo di ridurre al minimo gli scarti.

“Solo il legno che deriva dai tagli e dalla creazione dei fori viene eliminato o bruciato”, spiega Piet. La collaborazione fra IKEA e Piet Hein Eek nasce dalla volontà comune di realizzare oggetti con una dimensione più umana e personale, senza rinunciare a un processo di produzione industriale.

“La sfida più grande era riuscire a conservare le imperfezioni che caratterizzano gli oggetti artigianali e li rendono unici”, dice Piet. “È stato molto difficile convincere le persone nelle fabbriche ad accettare ciò che normalmente considerano un errore”.

Per ogni tipo di prodotto è stato necessario trovare nuove modalità di produzione. Per i vasi in ceramica sono stati realizzati a mano degli stampi, così da poter scegliere tra diverse forme. Per gli articoli per la tavola e quelli in vetro i disegni sono stati resi leggermente asimmetrici, in modo da creare delle piccole variazioni. Lo stesso è accaduto per i tessili, dove l’impeccabile geometria dei ricami è stata sostituita da tratti a mano libera che hanno messo a dura prova le macchine.

Una delle più grandi sfide è stata creare una sedia in pino. “Ci siamo ripromessi di usare al massimo ogni parte dell’albero, mantenendo le imperfezioni come i nodi e le variazioni nelle venature e nel colore,” dice Karin Gustavsson, Creative Leader di IKEA. “Il nostro fornitore ha circa un migliaio di operai abituati a realizzare mobili in pino perfettamente bianchi e noi stavamo chiedendo loro di lavorare in modo completamente diverso”.

Secondo Piet, gli strofinacci sono il miglior esempio del tema della collezione INDUSTRIELL: “produzione su larga scala fatta a mano”. Ha disegnato i motivi a mano libera, in modo che non ci fosse una precisione geometrica. Il team sperava che, una volta tessuti a macchina, l’effetto sarebbe stato uguale a quello di un prodotto realizzato a mano.

“Quando sono arrivati i campioni dei motivi a quadretti e a righe, abbiamo capito di aver fatto bene a perseverare in questa idea”, dice Piet. “Guardando i quadretti sembra proprio che qualcuno, con un telaio manuale, abbia fatto del suo meglio per creare questo motivo. Nonostante sembri davvero prodotto artigianalmente, in realtà viene realizzato in serie con macchine tessili di ultima generazione”.