Il Professore e il Pazzo film: un racconto che scava nella follia e nel genio di due uomini straordinari
Il Professore e il Pazzo film – Uscirà nelle sale italiane il prossimo 21 Marzo, Il Professore e il Pazzo, un film di P.B. Shemran con Mel Gibson e Sean Penn, Jeremy Irvine, Natalie Dormer e Steve Coogan.
Il film racconta la vera storia della creazione dell’Oxford English Dictionary, un progetto di compilazione tra i più ambiziosi della storia, un racconto che scava nella follia e nel genio di due uomini straordinari e ossessivi che hanno cambiato per sempre il corso della storia della letteratura.
Il film unisce per la prima volta due pesi massimi del cinema mondiale, Mel Gibson e il due volte Premio Oscar come miglior attore Sean Penn. Gibson impersona il professor James Murray, colui che nel 1857 diede vita al progetto, mentre Penn sarà il Dr. W. C. Minor, un ex paziente di un ospedale psichiatrico senza il quale non si sarebbe potuta portare a termine questa immensa opera letteraria.
“Quando Mel Gibson mi ha chiesto di adattare il libro di Winchester, mi sono sentito al contempo euforico e scoraggiato. È la storia più complessa, elettrizzante ed emozionante che abbia mai letto. E mentre stavo scrivendo la sceneggiatura, un pensiero si è fatto strada in me. Ai notiziari si parlava di Google che stava lanciando il suo progetto “moon shot”, quello di scansionare su Internet ogni libro esistente. Apple stava rilasciando il suo ultimo iPhone, un dispositivo tascabile che contiene tutte le informazioni del mondo. Facebook ci connetteva con ogni persona che noi avessi mai conosciuto. E Wikipedia ci chiedeva, a noi utenti comuni, di contribuire a creare (in gergo tecnico “crowdsourcing”) l’enciclopedia più completa mai concepita prima”, dice il regista Shemran.
Continua: “Ciò che avevo di fronte a me era una storia intensa e molto contemporanea, come The Social Network e The Imitation Game. Le speranze, le ambizioni e le lotte del Professore e del suo collaboratore pazzo non hanno solo una sorprendente somiglianza con quelle di Zuckerberg, Jobs e Gates, ma sono quasi un loro presagio. Non è un film d’epoca, è un film completamente attuale che sembra essere ambientato in un periodo precedente, e deve essere raccontato proprio in questo modo. Il pubblico lo percepirà come molto recente, dal punto di vista del look, delle riprese, delle scenografie e delle performance dei singoli attori. Nessuna ampollosità o sguardi languidi ad ornamento. Questa storia commuoverà”.
Il tono del film è contemporaneo, raccontando una storia attuale che è ambientata nel passato. Era un periodo di
grande ambizione per l’Impero britannico, così come lo è oggi per la civiltà occidentale nel suo insieme, e la telecamera ha cercato di catturare proprio questo aspetto.
È un film ambiziosamente epico e grandioso. Enormi lavori di costruzione. Grandi progetti. L’architettura e le infrastrutture fanno passi da gigante verso il futuro. Nessuno di questi spazi è stato incorniciato come una cartolina illustrata, ma è stato piuttosto progettato per mostrare la grinta, il pericolo e talvolta la bruttezza che ci sono voluti per creare il mondo moderno.
Ci sono numerose sequenze intrinsecamente eccitanti, dalla scena di apertura con l’inseguimento notturno attraverso i bassifondi della Londra vittoriana, a una agghiacciante che ci fa immergere in un momento di confusione e di caos che sfocia in un violento omicidio, fino alle sequenze che ci portano direttamente nella chirurgia di emergenza della fine del XIX secolo, e agli orrori delle cliniche psichiatriche, dettagliati e senza filtri.
Ma il ritmo si manifesta anche nelle scene interne dell’Oxford English Dictionary. La squadra di redattori, guidata dal personaggio di Mel Gibson, è sopraffatta fino all’esasperazione dall’enorme mistero su come accedere all’inaccessibile. Anche in questo caso la telecamera ha catturato quell’energia con uno stile deliberatamente insistente, lanciando il pubblico nel bel mezzo dell’azione.
Mantenendo lo stesso approccio degli altri elementi del film, anche l’illuminazione e il movimento della telecamera hanno un aspetto molto contemporaneo. Il tema del progresso si sviluppa in un’immagine ricorrente nel film: la transizione dall’oscurità alla luce. Dove la pazzia è oscurità e la sanità mentale è luce.
L’ignoranza e il caos sono oscurità e la conoscenza e l’ordine sono luce. Omicidio e punizione sono oscurità e perdono e redenzione sono luce. Il film gioca su questa metafora per la sua illuminazione, così che quando i personaggi sembrano essere nei momenti più bui, vengono visualizzati visivamente solo piccoli accenni di luce.
Le transizioni della storia, dagli zoom ravvicinati sulle scritte e le pagine dei libri, fino alle panoramiche sulle grandi facciate di Oxford, sono create da singole inquadrature, a volte anche da singole sequenze. Il risultato finale è un film che sembra al contempo incredibilmente intimo e straordinariamente grandioso.
Per quanto i temi e gli eventi di questa storia sembrino contemporanei, grazie proprio alla modernità dei personaggi e delle loro ricerche, il film è ambientato più di cento anni fa. Racconta il regista: “Abbiamo ereditato molte fotografie dell’epoca e molti film prima di noi, ambientati nello stesso periodo, hanno utilizzato questo materiale per ricreare l’aspetto del tempo. Il nostro approccio è stato diverso. Abbiamo creato un look che presupponeva il modo in cui quelle persone apparissero nei momenti “non fotografati” della loro vita. I veri vestiti quotidiani che indossavano, le acconciature naturali, il caos in un salotto o in un ufficio o in una cucina che non era stata pulita e ordinata per gli occhi di una telecamera. Questo è stato il nostro metodo per trasportare il pubblico direttamente nelle vite dei nostri personaggi”.