Il Ritorno di Mary Poppins recensioni – E’ uscito in sala il sequel completamente nuovo e originale, Mary Poppins torna per aiutare la nuova generazione della famiglia Banks a ritrovare la gioia di vivere e il senso della meraviglia che mancano dalle loro vite a seguito di una perdita personale.

Diretto da Rob Marshall e sceneggiato da David Magee a partire da un soggetto firmato da Magee, Marshall e John DeLuca, e basato sui romanzi di “Mary Poppins” scritti da P.L. Travers, il film vede Emily Blunt nel ruolo di Mary Poppins, Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Jack, Ben Whishaw nel ruolo di Michael Banks, Emily Mortimer nel ruolo di Jane Banks, Julie Walters nel ruolo di Ellen e Pixie Davies, Nathanael Saleh e Joel Dawson nel ruolo dei piccoli Banks, con Colin Firth nel ruolo di William Weatherall Wilkins e Meryl Streep nel ruolo della Cugina Topsy.

Il film comprende una serie di canzoni originali completamente nuove con le musiche di Marc Shaiman e i testi di Scott Wittman e Shaiman, oltre a una colonna sonora originale firmata da Shaiman.

Il Ritorno di Mary Poppins recensioni: una nuova storia da raccontare


Michael Banks era solo un bambino quando la tata praticamente perfetta Mary Poppins visitò casa Banks per la prima volta, ma ora è un uomo adulto con una famiglia tutta sua. Michael è un artista in difficoltà che ha accettato un impiego temporaneo presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, la stessa istituzione finanziaria in cui lavoravano suo padre e suo nonno prima di lui. Vive con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie al numero 17 di Viale dei Ciliegi, ma sono tempi duri a Londra. Siamo negli anni ‘30 e la città si trova nel bel mezzo della Grande Depressione: il denaro scarseggia, la popolazione è preoccupata e il futuro appare incerto.

La famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa e affettuosa domestica Ellen, la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente.

Jane ha ereditato da sua madre l’entusiasmo per l’attivismo e, pur essendo impegnata a combattere per i diritti dei lavoratori, aiuta suo fratello Michael e la sua famiglia ogni volta che può. Mentre il rapporto tra Michael e i suoi figli continua a deteriorarsi a causa della sua difficoltà nel gestire il lutto, il signor Wilkins, direttore della banca, che sembra un mentore affabile e altruista ma è in realtà un uomo sleale e scaltro, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l’ormai stremato Michael.

Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins, l’enigmatica tata che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle vite della famiglia Banks, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo amico Jack, un lampionaio affascinante e sempre ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di bizzarre avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy e l’amabile banda di lampionai capeggiata da Jack, riportando vita, amore e risate nella loro casa.

Il Ritorno di Mary Poppins recensioni: la regia di Rob Marshall


Concepire un musical originale appositamente per il cinema è sempre stato uno dei sogni di Rob Marshall. Il regista che ha diretto i fortunati adattamenti cinematografici di Chicago, Nine e Into the Woods, sa come costruire un musical. Comprende profondamente sia il mondo del cinema sia il mondo dei musical di Broadway in un modo davvero unico e personale, e con Il Ritorno di Mary Poppins ha avuto l’opportunità di rendere omaggio ai classici musical cinematografici della sua giovinezza.

“Mary Poppins fu il primo film che vidi da bambino: mi fece conoscere il cinema e mi fece innamorare dei musical, dei film d’avventura e dei fantasy”, afferma Marshall. “Quando mi hanno proposto il progetto mi sono sentito un po’ intimorito. Come si fa a realizzare un sequel che sia all’altezza di un film così iconico? Allo stesso tempo però ero elettrizzato ed entusiasta di affrontare un progetto del genere, non avevo mai avuto l’occasione di creare un musical cinematografico originale prima d’ora”.

Marshall prosegue: “Questo è probabilmente il film più personale che io abbia mai realizzato, principalmente perché è incentrato sull’idea di trovare il bambino che si nasconde dentro di noi e mantenere viva la speranza in tempi oscuri. È un tema che mi sembra davvero attuale, considerando lo stato in cui il mondo si trova al momento”.

Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica tata con il libro “Mary Poppins”, ma nel corso dei successivi cinquant’anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’amatissima governante (“Mary Poppins ritorna”, “Mary Poppins apre la porta”, “Mary Poppins nel parco” e altri). Nei libri la tata provvista di ombrello e amante delle risposte argute impartisce una serie di perle di saggezza inaspettate, come soltanto Mary Poppins è in grado di fare.

Per questo nuovo film, Marshall ha immaginato una storia originale che avesse qualcosa di toccante e significativo da insegnare, mantenendo allo stesso tempo la meraviglia e l’esuberanza delle avventure magiche raccontate nei libri.

Il Ritorno di Mary Poppins recensioni: i costumi di scena


Per disegnare e costruire i costumi, Sandy Powell ha assemblato una squadra composta da artisti tessili (sia stampatori sia pittori), modisti, gioiellieri, calzolai, costumisti, lavandai, amministratori, supervisori e membri della crew, che si occupavano di fornire gli oggetti di scena e supervisionare la continuità.

L’acclamata costumista ha iniziato a lavorare al film a settembre 2016, iniziando a studiare alcune fotografie d’epoca scattate per le strade e diverse pubblicità di moda vintage per trovare una fonte d’ispirazione. Nel corso dei nove mesi successivi, ha creato più di 448 costumi originali.

Poiché la storia si svolge a Londra durante la Grande Depressione, il regista Rob Marshall voleva che il mondo raffigurato sullo schermo fosse coerente con l’ambientazione e il periodo storico, o come afferma Powell, “molto invernale, scuro, grigio e nebbioso, proprio come Londra durante l’inverno”. Mentre il direttore della fotografia Dion Beebe pianificava di illuminare gli interni con colori prevalentemente caldi e gli esterni con dei colori più freddi e tante sfumature di blu, Powell ha immaginato una gamma cromatica dominata da tonalità scure per la maggior parte del film. Verso la fine della storia, quando arriva la primavera, la gamma cromatica si espande e arriva a includere tonalità pastello e colori più freschi e floreali.

Powell cerca di connettere colori e profili specifici a ciascun personaggio per renderlo facilmente riconoscibile, citando come esempio il primo costume indossato da Mary Poppins nel primo film. “Ricordo in modo molto specifico la silhouette di Mary Poppins con il cappello, il cappotto e il girovita sottile dell’abito, che le arrivava fino alle caviglie facendo spuntare fuori i piedini”.

Quel look, che era a sua volta ispirato alle illustrazioni firmate da Mary Shepard per i libri originali di P.L. Travers, era uno stile piuttosto conservatore per le tate di quel periodo storico. Per Il Ritorno di Mary Poppins, Powell voleva creare qualcosa di simile – ma più fedele all’ambientazione degli anni ‘30 – e ha subito iniziato a creare un look più moderno per l’eccentrica tata, che rispecchiasse allo stesso tempo l’essenza del personaggio visto nel primo film.

“Il look che Mary sfoggia al suo arrivo è probabilmente il costume più importante del film, perché è quello che tutti gli spettatori ricorderanno di più”, afferma Powell. “Mary Poppins è una governante e, pur possedendo alcune caratteristiche severe, ha un cuore gentile. Gli abiti praticamente perfetti di Mary Poppins sono essenziali e precisi: doveva apparire giudiziosa, alla moda e sofisticata, senza sembrare frivola”.

Prosegue: “I colori morbidi e floreali non si addicono a questo personaggio, dunque ho dato ai tessuti delle forme e dei motivi piuttosto forti, netti e geometrici – come per esempio linee a zig-zag e pois – che erano molto popolari in quel periodo storico”.

Blunt fa il suo esordio nel ruolo di Mary Poppins indossando una camicetta di cotone bianca a pois, un cravattino rosso, una gonna di lana blu e un cappotto di lana blu stretto a vita alta, con la cintura e una mantellina. Lo stile e la forma del cappotto non si distanziano troppo dal cappotto in stile edoardiano del primo film, ma l’orlo della gonna è più lungo e l’abito ha dei bottoni in stile anni ‘30 creati appositamente per questo costume.

Il cappotto e la gonna sono di un blu più brillante, che ha una maggiore profondità e appare più acceso durante il giorno, ma ha comunque un aspetto più scuro quando la silhouette di Mary Poppins si staglia contro il cielo. Power ha dato al cappotto alcuni aspetti interessanti: inizialmente, il cappotto aveva una piccola mantellina, ma poi la costumista ha optato per una mantellina doppia così da permettere una maggiore quantità di movimenti, mettere in evidenza la sua silhouette e accentuare la sottigliezza del suo girovita. “È una forma molto gradevole e, sapendo che avremmo visto questa silhouette molto spesso, volevo che avesse l’aspetto più giusto”, afferma.

La costumista ha deciso di utilizzare pochissimi accessori. “Mary Poppins non ha troppi accessori”, spiega Powell. “È una persona molto pragmatica e quindi non indossa gioielli, ma in quel periodo le signore indossavano sempre un cappello, dei guanti e delle scarpe del medesimo colore, dunque sapevamo che avrebbe dovuto indossare un cappello. Rob Marshall voleva dei dettagli leggermente eccentrici, come le piccole margheritine che Mary indossava sul cappello nel primo film”.

Powell ha scelto un cappello di paglia tradizionale degli anni ‘30, che è stato tinto di rosso per rispecchiare il colore delle scarpe ed è stato poi decorato con un piccolo pettirosso (un omaggio all’uccellino animatronico visto nel primo film). Il pettirosso, che è stato intagliato nel sughero e sfoggiava delle perle al posto degli occhi e delle piume ricamate con un filo di seta, è attaccato a uno spillone e può essere rimosso e applicato su altri capelli (infatti Mary Poppins lo indosserà anche su un altro cappello nel corso del film). Questa piccola decorazione si è trasformata nel lavoro più piccolo e complesso creato dal dipartimento addetto ai costumi.

Quando è arrivato il momento di vestire i personaggi in live-action nella sequenza fantasy ambientata nella ciotola Royal Doulton, Powell ha deciso di dipingere letteralmente i costumi così da far somigliare i personaggi in live-action ai personaggi del mondo animato in 2D. La sfida era far sì che gli attori sembrassero appartenere a questo mondo disegnato a mano, senza farli apparire fuori posto nelle interazioni con i personaggi animati.

Nel corso dei mesi successivi, Powell ha sperimentato svariati materiali, tessuti e pitture per determinare quali superfici e colori utilizzare. Fortunatamente, in quel momento il film era ancora in fase di pre-produzione, dunque c’era tutto il tempo per sperimentare: la costumista è stata in grado di realizzare abbigliamenti fatti di tela nello stile del XIX secolo (simili ai personaggi dipinti sulla ciotola Royal Doulton), che sono stati dipinti da otto artisti tessili: pur essendo piatti, apparivano tridimensionali sullo schermo.

Nella sequenza ambientata nell’Auditorium Royal Doulton, in cui Mary Poppins e Jack eseguono il brano “L’Abito Non Fa il Monaco” (“A Cover is Not the Book”) sul palcoscenico, i due personaggi indossano degli abiti dipinti di rosa e viola con uno stile leggermente maschile. Blunt indossa una giacca da uomo e una cravatta, con una gonna lunga e molteplici strati di sottogonne. Entrambi i personaggi indossano delle bombette coordinate e sfoggiano dei bastoni da passeggio.

Tuttavia, il costume che Emily Blunt indossa per la maggior parte del film, e anche nel grande numero musicale “Puoi Illuminare il Mondo a Festa” (“Trip a Little Light Fantastic”), è rosso con un cappello blu. “Non è un cappotto ma un completo di lana rosso in due pezzi, con una gonna completa che è stata realizzata appositamente per le scene di danza”, afferma Powell. Blunt indossa il completo con una camicetta di cotone, un cravattino di seta, un cappello di paglia blu, un paio di scarpe da ballo blu e un paio di guanti blu.

Negli anni ‘30, i lampionai non indossavano uniformi o abiti da lavoro specifici: portavano semplicemente completi e cappelli vecchi e sudici. Powell e la sua squadra hanno disegnato, costruito e personalizzato da zero gli abiti di tutti i lampionai e le loro controfigure: ben 120 in totale. Ma Jack, il personaggio interpretato da Lin-Manuel Miranda, doveva distinguersi nel gruppo. Il suo look caratteristico, ovvero gli abiti che indossa nelle succitate scene con Blunt, comprende un gilet di lana rosso, un foulard e una T-shirt blu a strisce sotto la camicia. “Mi sono limitata a dargli i vestiti e lui gli ha dato vita”, afferma ridendo Powell.

Topsy, l’eccentrica cugina di Mary Poppins interpretata da Meryl Streep, lavora in un negozio disordinato e caotico dove si occupa di aggiustare diversi oggetti. Ogni secondo mercoledì del mese, il negozio si ribalta a testa in giù. Powell voleva che il guardaroba del personaggio rispecchiasse l’atmosfera del suo lavoro e del suo bizzarro negozio: per questo motivo doveva essere estremamente variopinto, divertente e alla moda. “Per trovare un punto di riferimento, mi sono basata su fotografie di eccentriche signore di una certa età”, afferma. “Donne britanniche come Edith Sitwell e Nancy Cunard e donne americane come Iris Apfel, oltre a diverse altre signore che indossavano abiti variopinti e accesi, con una grande quantità di trucco e un atteggiamento anticonformista”.

Ha basato il look del personaggio su un pigiama art déco degli anni ‘20 e ha creato una parte superiore in stile orientale con dei pantaloni larghi in velluto di seta e crespo di seta. È stato il costume la cui costruzione ha richiesto più tempo in assoluto: otto persone hanno impiegato cinque settimane a stampare e dipingere a mano il motivo sul tessuto, per poi creare altre sei versioni identiche.

In termini di accessori, Topsy è l’esatto opposto di Mary Poppins. Indossa 12 braccialetti composti da varie parti di orologi e una collana fatta di oggetti che ha trovato nel suo negozio, come matite, pennelli e bobine di macchine da cucito.

Oggi il divertimento, la magia, l’ottimismo, la speranza e l’innocenza portati da Mary Poppins sono le stesse cose di cui siamo alla ricerca nelle nostre vite. Vogliamo essere confortati, divertiti e trasportati in un altro mondo. Vogliamo commuoverci. Vogliamo ridere e vogliamo piangere. E Il Ritorno di Mary Poppins riesce a fare tutte queste cose.