Todd Phillips ritorna al cinema con “Joker: Folie À Deux”, il seguito dell’acclamato film del 2019 che ha ridefinito il genere del cinecomic. Joaquin Phoenix veste di nuovo i panni di Arthur Fleck, alias Joker, questa volta accompagnato da Lady Gaga. Il film esplora la lotta interiore di Arthur, rinchiuso ad Arkham, e la sua scoperta del vero amore e della musica dentro di sé.

Il film si concentra su Arthur Fleck, rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Arkham, dove lotta con la sua doppia identità, quella di Arthur e quella del Joker. In questo nuovo capitolo, Arthur non solo affronta il lato più oscuro della sua psiche, ma scopre anche il vero amore, incarnato dal personaggio interpretato da Lady Gaga.

Il film vede il ritorno di molti volti già noti, come Zazie Beetz, che riprende il suo ruolo del primo film. Al cast si aggiungono nuovi protagonisti come Brendan Gleeson e Catherine Keener. Todd Phillips, insieme allo sceneggiatore Scott Silver, ha sviluppato una storia che approfondisce ulteriormente i temi dell’identità e della follia, già presenti nel primo capitolo. La narrazione questa volta non si limita a seguire le vicende di Arthur, ma penetra nel suo animo, esplorando le sue emozioni più intime e la sua ricerca di appartenenza.

Il team creativo dietro le quinte di “Joker: Folie À Deux” è lo stesso che ha dato vita al primo film, con il direttore della fotografia Lawrence Sher, la scenografa Mark Friedberg, e il montatore Jeff Groth. La compositrice Hildur Guðnadóttir, vincitrice dell’Oscar per la colonna sonora del primo “Joker”, torna per arricchire questo nuovo capitolo con una partitura toccante e avvolgente. Inoltre, la costumista nominata all’Oscar Arianne Phillips si unisce alla squadra per dare vita a un look che mescola l’essenza di Joker con una nuova veste, più audace e moderna.

Joker Folie À Deux: le interviste a Joaquin Phoenix e Lady Gaga

Joker Folie À Deux interviste scena film

photo by Scott Garfield/TM & © DC Comics – © 2024 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved.

Quando – e perché – è nata l’idea del sequel di “Joker”?

Joaquin Phoenix: “Todd e io abbiamo iniziato a parlare di una nuova storia da raccontare riguardo al personaggio forse a metà delle riprese del primo film, molto prima della sua uscita. Già allora, penso che entrambi sentissimo la voglia di voler scavare più a fondo nel protagonista. E mi è piaciuta l’idea e la sfida di continuare la storia, pur trovando toni diversi con cui giocare”.

Sul suo personaggio, Arthur Fleck, che ha la musica dentro di sé?

Joaquin Phoenix: “Nel primo film, abbiamo scoperto dei modi in cui Arthur e Joker si muovevano nel mondo, che sembravano musicali, stranamente aggraziati, in un certo senso: come se una specie di ritmo motivava i suoi movimenti. C’era della nostalgia nella musica che ascoltava, nella musica che aveva in testa, che abbiamo scoperto sempre di più durante le riprese”.

Com’è stato lavorare con Lady Gaga nel ruolo di Lee Quinzel?

Joaquin Phoenix:”L’ho trovata semplicemente priva di ego e con una determinazione così forte da entrare subito in sintonia con noi. È stata una grande esperienza avere un’altra persona disposta ad entrare in una scena ovunque ci portasse. Non ci sono molti attori, credo, che si sentano a loro agio a lavorare in quel modo, dove le cose possono cambiare in un momento, e devi provare diverse versioni. Ma lei era davvero pronta a tutto. Ovviamente ha una grande voce e un ottimo vibrato, e ho pensato che cercare di moderare queste qualità sarebbe stato difficile per una persona del suo calibro, eppure lei ci ha lavorato, ha capito che Todd voleva che ci fosse una certa crudezza nel personaggio, nel modo in cui canta, realizzando ogni volta tutto sul momento”.

Ci parla degli ambienti creati per il film?

Joaquin Phoenix: “I set che Mark Friedberg ha allestito erano sorprendenti. Arkham era su più livelli: era uno di quei set in cui entri e ti perdi, data la sua vastità. È davvero impressionante e ovviamente importante che si possa passare dal mondo dei teatri di posa – cioè il più lontano possibile dal film – all’entrare nel set e perdersi in quei corridoi. Tutto era accessibile e sembrava autentico. È una parte enorme del film, ovviamente, ed è stato anche un aspetto fondamentale per aiutare gli attori a trovare il loro posto all’interno di quel mondo”.

E parlando invece dei costumi che Arianne Phillips ha disegnato per il film?

Joaquin Phoenix: “Arianne è stata in grado di rappresentare la cruda realtà di Arkham e i momenti romantici, classici e fantasy in modo brillante, attraverso i suoi costumi. È una maestra, e una persona con cui ho lavorato anni fa, quindi è stato bello ritrovarla”.

Lady Gaga, lei è Lee Quinzel, ci racconta la sua reazione alla sceneggiatura e sulle sue sensazioni iniziali riguardo al suo ruolo in “Joker: Folie À Deux”?

Lady Gaga:”Inizialmente, leggendo la sceneggiatura mi ha entusiasmato il grande spazio che era destinato al ruolo. Ho pensato che sebbene la sceneggiatura fosse molto intenzionale e fosse chiaro che questa sarebbe stata una storia d’amore, il modo in cui l’avremmo raccontata sarebbe stato diverso da qualsiasi cosa avessimo fatto o visto prima. E di conseguenza anche Lee avrebbe dovuto essere un personaggio che non avevamo mai sperimentato prima. Quindi, una delle cose che ho preferito della sceneggiatura era quanto fosse reale”.

Harley Quinn è stata già ritratta nei fumetti e in TV, mentre qui è diversa…

Lady Gaga: “Certo, ho pensato a tutti i modi in cui Harley Quinn è stata ritratta nel mondo prima di questa sceneggiatura, ma è stato emozionante per me creare Lee nel mondo di Todd e Joaquin, e il loro mondo per “Joker” era diverso da tutti quelli che abbiamo già visto. La storia di Arthur Fleck, e la nascita di Joker, è estremamente sentita ed emozionante. Quindi sapevo che anche Lee doveva essere radicata in quello stesso tipo di umanità, affinché questo film funzionasse. Ho lavorato molto con Todd e Joaquin ogni singolo giorno su come far emergere la sua umanità in un film e una storia selvaggia”.

Ci parla del confine tra fantasia e realtà che compare nel film?

Lady Gaga: “Le fantasie nel film sono un’espressione del modo in cui Todd vede loro due, Arthur e Lee, e sono un’espressione del modo in cui Joker e Harley o Lee e Arthur o Joker e Lee e Arthur e Harley stanno vivendo la vita. Spetta davvero al pubblico sperimentare e decidere”.

Ci parla della musica e su come si collega alla storia?

Lady Gaga: “Sai, Todd ha sempre detto che c’era della musica dentro Arthur, ed è difficile per me parlare della genesi di qualsiasi cosa di questo film, senza iniziare da Arthur e dal primo film. Quindi per me, qui la musica gioca un ruolo enorme, perché è parte di ciò che dà vita a Joker, dà vita ad Arthur, e penso che in un certo senso sia, a volte, una metafora di come Arthur diventa Joker. Questa musica è dentro di lui. Ed è anche, credo, la volontà di esprimere in un dato momento delle cose che semplicemente non possono essere dette a parole nella scena. Doveva essere detto con canzoni e balli. Penso che la musica sia stata scelta molto abilmente per questo film; hanno sempre messo la storia al primo posto, e tutto era collegato a un lato reale di questi personaggi. Non so se la musica avrebbe funzionato in questo film senza questo presupposto. Penso che parte di ciò che rende sensata tutta questa folle attività per i nostri cuori mentre la guardiamo, è il fatto che c’è un po’ di verità in tutto ciò”.

Com’è stato lavorare con Joaquin Phoenix?

Lady Gaga: “Mi è piaciuto molto lavorare con Joaquin. È stato fantastico condividere con lui questa esperienza. Ho imparato tanto sulla recitazione, e mi sono divertita tantissimo a fare musica con lui e ballare”

Ci parla dell’evoluzione di Lee e del lavoro con la costumista Arianne Phillips?

Lady Gaga: “Arianne Phillips è fantastica e mi è piaciuto molto lavorare con lei. E’ stata ogni giorno una fonte di gioia. Ad Arkham, indosso pantaloni da ospedale e una maglietta bianca, e poi abbiamo persino giocato con la biancheria intima, scelta perfettamente per essere qualcosa che credevo sarebbe piaciuto a Lee. È stata quasi una scelta immatura; avevo in mente l’idea che Lee fosse un po’ più giovane nella sua testa di quanto non fosse nella vita reale. Indossavo dei maglioni con motivo arlecchino: una scelta fine che la rappresentava e un dettaglio che l’avrebbe resa riconoscibile.

La scelta degli abiti da indossare in tribunale è stata davvero emozionante. Per molti versi, per quanto mi sia piaciuto fare quella apparizione di Harley durante l’ultimo giorno del processo di Joker, per quanto la gente possa pensare che sarebbe stato il mio momento preferito, scegliere cosa indossava Lee in tribunale con Arthur sotto processo per la sua vita, in realtà aveva una motivazione estremamente dolce. Ricordo di aver detto ad Arianne, “Voglio solo essere carina per lui”. E così, abbiamo scelto questi abiti che erano un po’ come se Lee andasse in chiesa, capisci? Voleva essere presentabile e indossare qualcosa che fosse in un certo senso… Qual è la parola giusta? Che fosse appropriato per il tribunale. E’ stata una scelta interessante per un personaggio conosciuto come ribelle e contro il sistema, che Lee abbia effettivamente cercato disperatamente di essere accettata in quest’aula di tribunale perché voleva che Arthur venisse rilasciato, per trascorrere il resto della sua vita con lui”.

Lo speciale costumi di scena con Arianne Phillips

Joker Folie À Deux interviste backstage

photo by Scott Garfield/TM & © DC Comics – © 2024 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved.

Come ha affrontato il sequel di un film che ha tanto apprezzato?

“C’è quell’alchimia del cinema che si verifica quando si hanno interpretazioni brillanti, come quella di Joaquin Phoenix, unite alla visione di un regista come Todd Phillips, alla incredibile sceneggiatura sua e di Scott Silver, e agli altri realizzatori. “Joker” mi ha commossa, quindi è stato un sogno che si è avverato poter entrare nel mondo che hanno creato con il primo film, in particolare riguardo ai costumi, che mi sono piaciuti tantissimo. Mark Bridges è un mio collega e amico, ed ero felice di avere l’opportunità di continuare un lavoro meraviglioso su una storia di cui ci siamo tutti innamorati. La fotografia di Larry Sher, gli splendidi costumi di Mark, le scenografie di Mark Friedberg, tutte le interpretazioni: tutto era così coerente. Ho rivisto un paio di volte il film per capire meglio la tavolozza dei colori, e per immergermi più a fondo negli aspetti importanti dello sviluppo del personaggio di Arthur e del mondo che lasciamo alla fine, per prepararmi a continuare ed ampliare la sua storia”.

Ci racconta il suo approccio ad Arkham?

“La scenografia di Mark Friedberg, il modo in cui Larry Sher lo ha girato, creando quel contrasto tra i padiglioni E e F con la luce, è un mondo incolore. Tutto ciò che abbiamo fatto era molto invecchiato, patinato e sporco, dimenticato. È un posto dimenticato. Dall’altra parte del campus di Arkham troviamo il padiglione B, dove c’è un po’ di luce naturale. I colori cambiano, sono tenui. Ho pensato che fosse importante optare per qualche stampa, come una specie di sollievo per Arthur quando arriva lì, una sensazione di calore anche a livello istituzionale, diverso dal padiglione E. I reclusi indossano alcuni dei loro abiti con capi di uniformi in dotazione dall’ospedale. Qui ho potuto inserire colori e stampe che non ho usato in altre parti di Arkham, ed è evidente perché Arthur indossa la sua uniforme da carcerato, che è grigia e incolore, e sicuramente lo fa spiccare. Sono davvero orgogliosa dei costumi da carcerato di Arkham: non sono glamour come i costumi fantasy, ma ricerco sempre la varietà”.

Ci parla dei costumi realizzati per Lady Gaga/Lee Quinzel?

“Adoro le storie sulle origini, come la splendida rappresentazione di Lee e della sua storia di diventare Harley Quinn scritta da Todd e Scott. Lee è un personaggio poliedrico e completo ed è stata un’esperienza incredibile collaborare con Lady Gaga: è stata estremamente collaborativa. Lavorare con lei è stato il momento clou della mia carriera. Il livello del suo impegno e della sua collaborazione è quasi senza pari nella mia esperienza trentennale con gli attori. Comprende a fondo lo sviluppo del personaggio, apprezza e capisce la narrazione visiva, e ha dedicato molta cura e tempo a lavorare con me per trovare la strada giusta per Lee.

Abbiamo trascorso molto tempo a elaborare concetti e fare prove insieme ai suoi meravigliosi collaboratori di lunga data Frederic Aspiras (parrucchiere personale) e Sarah Tanno (truccatrice personale). Abbiamo esplorato molte sfaccettature diverse di Lee. Ci siamo spinti molto ma poi ci siamo tirati indietro, calibrandoci per trovare l’equilibrio del mondo che Todd Phillips aveva magistralmente creato nel primo film di “Joker”. Ci siamo divertiti; è stato esaltante”.

“Todd Phillips ci ha dato molta libertà di sperimentare ed esplorare Lee e la sua identità visiva e l’arco caratteriale del personaggio: chi è quando la incontriamo, e chi diventa al culmine e alla fine del film. Todd e Scott (Silver) hanno scritto una sceneggiatura originale, brillante e avvincente che ci ha richiesto di scavare a fondo per creare la nostra particolare Lee, che si adattasse al mondo cinematografico, bello ma decostruito del primo “Joker”, che hanno creato così magistralmente. Sia io che lei abbiamo fatto molte ricerche provando strade diverse. Era aperta a provare nuove idee, e ha portato molto di sé nel personaggio: è stata commovente. Le nostre prove sono state epiche: abbiamo suonato musica, abbiamo provato le battute con lei, ci siamo sentiti molto “Camp Lee”. Il suo meraviglioso team, il parrucchiere personale Frederic Aspiras e la truccatrice personale Sarah Tanno, hanno partecipato a ogni fitting, dove abbiamo provato molte silhouette e prototipi, e abbiamo scattato foto, video… è stato davvero tutto speciale”.

Ci parla della reinvenzione dell’iconico costume di Joker?

“Abbiamo dato una nuova interpretazione del costume di Joker del primo film, opera del brillante Mark Bridges. Appariranno diverse iterazioni del costume su persone diverse; inoltre abbiamo reinventato il costume di Joker per le sequenze fantasy, il che è stato davvero divertente”.

I suoi momenti preferiti del film?

“Ero davvero soddisfatta dei costumi fantasy… sono stati una grande pausa dalla “realtà”, se vogliamo; il nostro mondo a Gotham era tanto crudo quanto una base meravigliosa per i personaggi; ma è stato divertente sospendere l’incredulità. È stato anche fantastico riunirsi a Joaquin Phoenix. Abbiamo lavorato insieme a “Quando l’amore brucia l’anima” molti anni fa, e il primo giorno che ci siamo visti durante i preparativi, Joaquin ha detto, “Beh, a quanto pare ci ritroviamo sempre a lavorare su film musicali”. È un artista unico, ed è stato emozionante far parte del seguito di questa storia”.

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