K-Way autunno inverno 2023: giochi di materie ed effetti inattesi, tutti i look
K-Way autunno inverno 2023 – Per presentare la nuova collezione, il brand porta a Milano un angolo di Parigi. Lo fa all’interno del nuovo BasicVillage con la collezione R&D, ricostruendo lo scenario in cui 58 anni fa nacque l’antipioggia per eccellenza. Ed eccola, la storia che irrompe tra le seggiole bianche e verdi intrecciate, i tavolini tondi con il piano in marmo bordato d’oro del Café de la Paix. Fu tra quei tavoli che un giovane imprenditore, Léon-Claude Duhamel, in una giornata di tempo incerto del 1965 ebbe l’idea di creare una giacca impacchettabile.
L’intuizione nacque osservando i passanti su Place de l’Opéra: lo sguardo di Duhamel si fermò su una mamma con due bambini, al riparo sotto giacchini improvvisati in nylon rosso, e il resto è storia. L’impatto di quell’invenzione, nata captando un bisogno subito plasmato dall’immaginazione, fu tale che K-Way entrò a pieno titolo, come marchio registrato, nei dizionari della lingua francese e italiana.
K-Way autunno inverno 2023: il video del fashion show
Così la sfilata non è una sfilata, ma una riproduzione della storia in cui gli ospiti sono parte dello spettacolo. La passerella è la strada. Tra i tavolini, su modelli che si muovono come i passanti osservati da Duhamel, sfila la collezione R&D: l’espressione esteticamente più avanzata del mondo K-Way, concentrato di design ad alto impatto, ricerca tessile e innovativa tecnicità dei capi.
I colori dell’arredo del Café – il panna e verde delle sedie, il blu delle tappezzerie – percorrono gli abiti, accentati dall’iconico arancio e dall’immancabile nero. Le silhouette giocano con volumi, lunghezze e texture, rivisitando classici come il bomber, il piumino, l’anorak. I blouson sono cortissimi, oppure si gigantizzano fino a diventare cappe trapuntate.
Bermuda e pantaloni hanno volumi generosi e urbani. I look sono costruiti a strati, con pragmatismo e spirito ludico: intimo termoregolante, maglie morbide e leggere dai colori brillanti, e poi outerwear dal disegno deciso e affermativo. Giochi di materie creano effetti inattesi che rinnovano i classici, dando ai volumi una qualità tattile: plissettature all over, monogrammi che ritmano con pattern grafici gli esterni o le fodere, pelliccia ecologica, alternanze di lucido e opaco.
L’immagine è dinamica, scattante, e si completa con foulard e baschi molto parigini, boot midi di gomma, ghette copri-stivali, piccole borse a mano o a spalla, tracolle e holder in nylon e raso satin. Innovare per K-Way non può prescindere dal rispetto dell’ambiente. I tessuti sono naturali, come i cotoni jacquard, le lane Mohair e Merino e il sistema Storm System di Loro Piana, oppure sono realizzati con processi di produzione sostenibili, come Amiable, nato dal riciclo di scarti di nylon e accoppiato questa stagione a membrane argento. Anche le imbottiture dei piumini sono realizzate con piuma riciclata Molina.
La tecnicità è altro aspetto fondamentale, come nel tessuto Reflective Majocchi ad altissima visibilità. Il tempo dello show è simbolicamente lungo, anche in senso geografico. A marzo, in occasione della Fashion Week, il cerchio si chiuderà a Parigi, nel vero al Café da la Paix, con un evento celebrativo che riporta K-Way nel luogo in cui, in un lampo di genio, tutto è iniziato.