Loewe Uomo primavera estate 2024: il potere dell’inatteso, tutti i look e il video
Loewe Uomo primavera estate 2024 – Uno studio sulla prospettiva. Sul modo in cui i punti di vista definiscono le percezioni e le proporzioni, e su come le percezioni e le proporzioni disegnano le silhouette.
Loewe Uomo primavera estate 2024: il video del fashion show
Sovrastati dalle gigantesche fontane zampillanti di Lynda Benglis, gli invitati guardano la passerella da un angolo ampio, dal basso verso l’alto, rapiti da una certa grandeur. O almeno, questo è ciò che la silhouette suggerisce in modo invitante: le gambe sono lunghe, la vita è alta, il busto diventa compatto.
L’allungamento, il gesto e l’esplorazione delle lavorazioni trasformano il lineare in qualcosa di non così lineare, il discreto in audace. Blazer, cappotti, camicie classiche, polo in maglia, twin-set, maglie argyle, jeans e chinos sono gli elementi che compongono la collezione primavera estate 2024. Questa apparente semplicità inganna l’occhio, ma è stravolta e ribaltata.
I cristalli ricoprono intere superfici, come filtri, o disegnano con minuzia strisce e gessature. I tagli gestuali trasformano il corpo in una costruzione. Le scarpe crescono nei pantaloni, dando l’impressione di tessuto che emerge dal terreno.
Come sempre per Loewe, il potere dell’atto inatteso ribalta le cose. Top come giganteschi campioni di tessuto, spilli compresi. Accessori che diventano capi di abbigliamento. Un colibrì di cristallo su un top in broccato stracciato e occhiali da sole impreziositi da cristalli.
Una palette cerebrale di tenui colori pastello e blu, nero e kaki tinta unita. Stivaletti e sandali a punta tonda, scarpe da ballo, borse oversize come il secchiello Pebble in pelle scamosciata e le Tote Puzzle Fold arricchiscono ulteriormente lo studio sulle proporzioni.
La scenografia della sfilata ruota intorno a tre fontane create dall’artista Lynda Benglis. Nel corso della sua sessantennale carriera, Benglis ha ridefinito l’oggetto artistico attraverso la sua incessante innovazione della forma e della materialità, esplorando il comportamento imprevedibile delle sostanze fluide in azione. Attraverso un coinvolgimento gestuale e fisico con materiali diversi come bronzo, poliuretano, lattice, glitter, carta, gesso e acqua, Benglis ha sfidato in modo provocatorio i confini convenzionali della scultura.
Benglis ha creato la sua prima fontana, The Wave of the World, per la World’s Fair di New Orleans del 1984. Qui vediamo presentate: Crescendo (1983–84/2014–15), un’evoluzione di The Wave of the World, una scenografica forma a sbalzo che ricorda un’onda che si infrange o un’eruzione vulcanica; tre torri monumentali, Bounty, Amber Waves, Fruited Plane (2021), costituite da elementi impilati simili a fiori che evocano una crescita di materia vivente o un’esplosione di acqua congelata in bronzo; e Knight Mer (2007 – 2022), che emerge dalla superficie dell’acqua come una roccia incrostata di alghe.
Al tempo stesso monumentali e intime nelle proporzioni, le fontane di Benglis pulsano con un’energia contagiosa, suscitando una reazione viscerale e risvegliando i nostri sensi.