Maison Margiela store 2018: svelato il nuovo concetto architettonico
La sfilata Maison Margiela Artisanal autunno inverno 2018 2019 ha rivelato una prima fase della nuova audace identità visiva della sua presenza retail. La scenografia negli atelier al 163 Rue Saint Maur è stata disegnata dallo studio dell’acclamato giovane architetto danese Anne Holtrop in collaborazione con John Galliano. Il progetto si inserisce in un dinamico e significativo sviluppo del brand, anticipando quello che sarà il nuovo design dei flagship store a partire dall’autunno del 2018.
Gli interni echeggiano il linguaggio Artisanal consolidato dal direttore creativo nelle più recenti collezioni. Un’esecuzione che sorprende e meraviglia. L’immagine del movimento del tessuto ispira gli arredi su misura che si relazionano e si adattano all’architettura preesistente.
Creati da artigiani del nord Italia, pareti e colonne in gesso si modellano seguendo le costrizioni, si piegano e si inclinano attorno a porte e angoli. Espressione dei codici plastici di Maison Margiela Artisanal, le imperfezioni sulla superficie riflettono la nozione di unconscious glamour e dressing in haste.
L’intonaco grezzo, di solito all’interno delle pareti, diventa la parete stessa. Un accenno all’anonimity of the lining, ovvero la tecnica di rivelare la parte interna di un capo d’abbigliamento. Pareti e colonne di gesso preservano il ricordo del tessuto in cui sono state modellate attraverso le imperfezioni sulla superficie, evocando l’aspetto tattile delle toile della couture.
Gli oggetti mantengono i toni bianchi naturali del gesso, in onore dell’autenticità propria dell’intonaco e il colore simbolo di Maison Margiela. Seguendo la stessa ispirazione, panche in legno create appositamente per i nuovi negozi sono dipinte in bianco traslucido.
“Nel nostro lavoro con il direttore creativo John Galliano per Maison Margiela, abbiamo esplorato i materiali, le forme e il processo creativo. I codici Artisanal della maison definiscono spesso la plasticità del movimento dei tessuti, creando una nuova identità architettonica. Le tensioni generate rendono il risultato estremamente tattile, sia fisicamente che mentalmente. Sicuramente nuove possibilità possono emergere da queste tensioni” ha spiegato Anne Holtrop.