MAX&Co. e Florania: la nuova capsule all’insegna della moda circolare
Max&Co. collabora con Florania per creare una capsule collection per questo autunno inverno 2024 ispirata alla circolarità e alla moda sostenibile. La collezione fonde l’heritage di Max&Co. con la visione creativa di Flora Rabitti, proponendo capi in edizione limitata, realizzati con materiali riciclati e scarti di filati. Capi no gender, no season e zero waste celebrano la moda consapevole, tra tessuti come jersey, denim e patchwork, per uno stile che unisce artigianalità e innovazione.
Max&Co. Florania capsule autunno inverno 2024: il video
La parola chiave della nuova collezione &Co.llaboration di MAX&Co. è circolarità. Il brand ha scelto di unire le forze con Florania, etichetta indipendente fondata nel 2021 dalla designer Flora Rabitti, una giovane creativa del 1992 che ha già conquistato un ampio riconoscimento nel mondo della moda. Flora ha studiato alla prestigiosa Central Saint Martins di Londra e all’Institut Français de la Couture di Parigi, costruendo una solida esperienza presso maison di alto livello. La sua visione innovativa, basata su principi come zero waste, no gender e no season, l’ha portata in pochi anni ad ottenere l’attenzione di importanti istituzioni.
Questa nuova capsule collection è un viaggio nel tempo, dove l’eredità di Max&Co. si intreccia con l’universo creativo e sognante di Florania, che rimane comunque radicato nella contemporaneità. La collezione è attraversata da un fil rouge rappresentato da tre personaggi iconici: un Sailor Man che rammenda i propri vestiti, un Punk che li trasforma in uniformi di ribellione, e una Auntie che tramanda gli abiti ai nipoti, restituendo loro nuova vita. Questi personaggi, definiti “Circular Fighters”, incarnano il rispetto per i materiali e prendono vita nelle stampe distintive della collezione.
Il punto di partenza della collaborazione tra Flora e Max&Co. è stata la sperimentazione sulle materie prime, un aspetto essenziale per entrambi i brand. Questo approccio si traduce in una serie di capi unici, ognuno con una storia da raccontare. Si tratta di pezzi in edizione limitata, numerati, realizzati utilizzando scarti di filati pre-consumer, già presenti nei magazzini. La collezione include anche felpe in tessuti organici, capi realizzati con filati di viscosa ottenuti rispettando il patrimonio forestale, e proposte in tessuti riciclati, dimostrando un impegno concreto verso un approccio sostenibile alla moda.
Tra i pezzi più interessanti della collezione troviamo maglioni “smagliati” con un effetto vintage e realizzati in filati mélange, gonne in denim che richiamano la tradizione del jeans reinterpretata in chiave contemporanea, e pullover a trecce lavorati con la tecnica del patchwork. Le t-shirt illustrate arricchiscono la proposta con motivi che celebrano la creatività di Flora Rabitti, mentre i dress dallo stile giocoso e leggero portano un tocco di allegria e freschezza. La collezione comprende anche una borsetta realizzata in patchwork, confezionata con ritagli di uniformi firmate Max&Co., esprimendo al meglio l’essenza della moda circolare.
Il design circolare non viene visto come un traguardo, ma piuttosto come un percorso di continua ricerca e sperimentazione. Flora Rabitti spiega che il “circular design” non è un punto di arrivo statico, ma un processo dinamico che evolve di pari passo con la necessità di rendere la moda sempre più sostenibile. Ogni capo della collezione rappresenta un piccolo passo verso un nuovo modo di creare e di indossare la moda, in cui il rispetto per l’ambiente e l’innovazione convivono armoniosamente.
Intervista a Flora Rabitti
Circular Fighters è il nome di questa &Co.llaboration con Max&Co. Potresti spiegare perché hai scelto proprio questo titolo?
“I Circular Fighters (un Sailor, un Punk, una Auntie) sono dei personaggi presenti nell’immaginario di ognuno di noi e che da sempre esercitano la ‘circolarità’ nella moda: un Punk customizza i vestiti per esprimere trasgressione, un Sailor rammenda i vestiti vecchi per aumentarne la durata, una Auntie rimette ‘a modo’ gli abiti ereditati dai nipoti. Sono figure molto positive e che rappresentano un cambiamento di prospettiva nel mondo moda.”
Come descriveresti la tua &Co.llaboration con Max&Co.?
“E’ stato come progettare i costumi per un film, appunto per i tre personaggi. La circolarità è frutto di un lavoro di continua ricerca, di sperimentazione. Sono molto felice del risultato del progetto e degli obiettivi raggiunti insieme.”
Cosa ha ispirato la creazione di Circular Fighters? Avevi in mente una figura femminile particolare quando hai progettato la collezione?
“Si tratta più che altro di diversi personaggi, che si intersecano forse in uno solo. Sono appassionata di cinema e ci sono diversi film che hanno ispirato la collezione, in particolare Velvet Goldmine di Todd Haynes (1999), Practical Magic di Griffin Dunne (1998), Querelle de Brest di Fassbinder (1982), SLC Punk! di James Merendino (1998) The Old Man and The Sea di John Sturges (1958). Mi affascina creare una storia, evocando un personaggio, prima di creare il singolo abito. E’ come se i progetti di design, in questo modo, prendessero più vita.”
Raccontaci del tuo processo creativo: com’è stato collaborare con il team di Max&Co.?
“Ogni incontro presso la sede di Reggio Emilia è stato ispirante e motivante: la ricezione del messaggio che desidero promuovere sulla circolarità, l’approfondimento dell’esperienza aziendale e la ricchezza della cultura artigianale hanno contribuito ad amplificare le possibilità del progetto e ad accelerare la mia crescita come designer.”
Qual è il tuo pezzo preferito della collezione e perché?
“Ci sono diversi pezzi dai quali mi sento molto attratta. Soprattutto, un maglione in edizione limitata con ‘rammendi’ fatti da filati deadstock.”
Che consigli daresti per abbinare i diversi capi della collezione?
“Penso che siano capi così confortevoli e trasversali da essere usati in abbinamento secondo la personalità e il gusto di ogni cliente. Il progetto è stato creato proprio con questa intenzione, per vestire senza costringere ma dare un senso di libertà, di distinzione, in qualche modo anche di ribellione.”
credit image by Press Office – photo by Max&Co.