Mi View Restaurant Milano: tradizione, ricerca e contemporaneità, il nuovo menù invernale
Mi View Restaurant Milano menu inverno 2023 – Tradizione, ricerca e contemporaneità si mixano sapientemente nel nuovo menù serale del Mi View Restaurant di Milano, in cima alla Torre WJC del Portello. Alla guida della brigata di cucina l’Executive Chef, Cristian Spagnoli, propone tre degustazioni all’insegna di un continuo crescendo di sapori e odori, con un tocco anche scenografico, come se non bastasse lo skyline di Milano a disposizione dei commensali che possono pranzare e cenare in una location in grado come poche di regalare una vista totalizzante sulla città.
Mi View Restaurant Milano menu inverno 2023: tre “viaggi” nel mondo del sapore
Il menù “Espressione” è il percorso più lungo della carta serale, ma è anche quello ideale per conoscere la prima volta il concept di cucina del Mi View e la mano dello Chef Spagnoli. Si parte con “Ostrica d’a-mare”, un’ostrica francese con passion fruit e cardamomo. L’altra “sorpresa” di partenza sono gli “Stones”, che nel piatto nascondono una bavarese al foie gras e ciliegia fermentata.
Cavallo di battaglia è ormai “Il sigaro”, un cannolo di pollo Campese, morchelle, Parmigiano Reggiano “Vacche Rosse” con crema di patate e crumble salato. Si prosegue con “Il granchio al banco”: insalata calda di guancia di vitello brasata, granciporro e salsa montata al caffè. I primi in degustazione sono “Il risotto selvatico”, un Carnaroli veneto mantecato al Bagòss con sedano verde Ercole e chiocciole al Franciacorta, quindi i “Ricci in testa”, piatto iconico del ristorante rappresentato da uno spaghetto Verrigni trafilato all’oro, ricci di mare, testina di vitello e grue di cioccolato.
Le due main course sono il “Volo pindarico”, petto di piccione stagionato 45 giorni nel burro di cacao, pralinato alla nocciola, sentori di sambuco, e il “Ricordo d’Oriente”, un’anguilla glassata al vino rosso e miele, tempeh alla soia. A chiudere “Sicilia-Tokyo, andata e ritorno”, un gelato al latte di mandorla, gel di Sakè, ginepro e amarene, e il “Millefrolle”, cremoso al cioccolato, nocciole e sale, crumble e gelato al caffè.
Il percorso da sei portate, invece, è stato denominato “Intrecci” per rimarcare la volontà di degustare i piatti in una precisa sequenza di gusto. L’esordio è affidato al “French Toast”, un pan brioche al pepe, gambero rosso di Mazara, Wagyu, cardoncello. Quindi “Un solo boccone” a base di Wagyu, foie gras e tartufo nero. A seguire “La cattedra del Presidente”, rombo, gambero e tartufo nero, zuppa di vongole, purea di carota bianca e arance. Si prosegue con “Al contadino non far sapere…”, rappresentato da un tortello all’agnello, fonduta di Roccaverano, rapa rossa e gel di pere. Infine “Velluto”, sella di capriolo, chorizo, cous cous di farro umbro. A chiudere un nuovo dessert destinato a diventare un simbolo del Mi View, non a caso con un nome che richiama la città: “Sem a Milan” è un cremoso allo zafferano, gelato al midollo, acidità di mandarino, servito con una “nebbia scenografica”.
Da questo nuovo rinnovo del menù è stata inserita una ulteriore degustazione breve di quattro portate, “Passione”, totalmente vegetariane con un utilizzo diffuso di materie prime d’eccellenza come cereali e formaggi, provenienti dal network di Artigiano in Fiera, la manifestazione più partecipata al mondo dedicata alla micro impresa cui è legata a doppio filo la proprietà del Mi View.
Per chi non vuole optare per un percorso di degustazione, la carta propone ampie scelte tra antipasti, primi piatti, main course e dessert, oltre al carrello dei formaggi accompagnati da composte artigianali.
Il viaggio “sopra Milano” si accompagna con abbinamenti di vini curati da Monica Angeli, che cura la carta dei vini (oltre 300 etichette italiane ed estere) e che da pochi giorni presenta anche il nuovo “XX”, un gin di venti botaniche selezionate sapientemente proprio dalla Maitre Sommelier.
credit image by Press Office – photo by Lorenza Mercuri