Museo Tessuto Prato Marie Antoinette: la mostra che racconta i costumi del film di Sofia Coppola
Fino al 27 maggio 2018 il Museo di Tessuto di Prato presenta per la prima volta al pubblico un’accurata selezione di costumi femminili e maschili ideati da Milena Canonero per il film Marie Antoinette (2006) diretto dalla regista americana Sofia Coppola.
“Marie Antoinette. I costumi di una regina da oscar”, questo il titolo della mostra, è organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato in collaborazione con la Sartoria The One, la più giovane sartoria cinematografica e teatrale di Roma che custodisce un vastissimo patrimonio di abiti che raccontano la storia dello spettacolo televisivo, teatrale e cinematografico italiano e straniero.
I costumi del film, ritenuti dalla critica frutto della migliore reinterpretazione cinematografica mai realizzata dell’abbigliamento del XVIII secolo, sono straordinaria opera della costumista di fama mondiale Milena Canonero, che nel 2007 ha ricevuto il Premio Oscar per questa produzione.
La sua organizzazione si affianca volutamente a quella in corso presso la Sala dei Tessuti antichi, denominata Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo, organizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e Museo Stibbert di Firenze e dedicata all’evoluzione dello stile e della moda nello stesso secolo, ed aperta al pubblico fino al 29 aprile 2018.
LA MOSTRA
Il percorso espositivo si apre con una sezione dedicata alla figura di Maria Antonietta. Un’istallazione multimediale ripercorre non solo le tappe più significative della sua vita, ma racconta anche il contesto sociale in cui è vissuta e soprattutto la sua grande passione per la moda.
La sua immagine pubblica è frutto della fantasiosa inventiva dei migliori artigiani di Francia: abiti sontuosi, accessori raffinati, parrucche stravaganti e preziosi gioielli definiscono il suo stile, imitato non solo dalle nobildonne di Versailles, ma da tutte le corti europee.
Accanto ad alcuni corsetti e sottogonne – allestiti come delle istallazioni contemporanee ad evocare le rigide e complesse sottostrutture degli abiti femminili del secolo – risalta l’abito realizzato per lo shooting che la rivista Vogue America ha dedicato al film e che generato, grazie all’originalità delle scene e delle immagini, spunti e suggestioni nei creativi del fashion.
Da questa presentazione storica la mostra prosegue nella grande sala che accoglie oltre venti costumi maschili e femminili indossati dai protagonisti del film, di proprietà dell’archivio della Sartoria The One. Dall’abito invernale da giorno indossato dalla protagonista alla partenza dalla corte di Vienna all’abito composto da busto e doppio panier della famosa scena della vestizione alla francese; dai costumi indossati da Maria Antonietta e Luigi XVI per l’incoronazione a quelli legati agli incontri con il Duca di Fersen e Madame du Barry fino a quelli delle scene della fuga da Versailles.
La sala del Museo si trasforma in un’architettura che evoca i grandi saloni di Versailles con cornici sospese e un’imponente scalinata a gradoni, metafora della parabola dei successi e dei drammi vissuti da questa regina. Al centro della grande pedana una proiezione inventa uno spazio all’aperto che richiama i giardini del Trianon, ambiente tanto caro a Maria Antonietta. A conclusione del percorso espositivo alcuni frame del film creano una relazione stringente con i costumi evocando le emozioni trasmesse dal racconto cinematografico di Sofia Coppola.
I COSTUMI DI MILENA CANONERO
Il racconto di Sofia Coppola, elaborato a partire dalla più accreditata biografia della regina pubblicata nel 1932 da Stefan Zweig, ritaglia un nuovo e fresco profilo di Maria Antonietta, percepita come un’adolescente dei nostri giorni che accoglie, in un contesto di assoluta rigidità di convenzioni, l’aspetto più piacevole della sua esistenza a Versailles.
I costumi progettati da Milena Canonero tengono conto del ritratto psicologico del personaggio proposto dalla regista e sono frutto di un’approfondita indagine iconografica sulla pittura europea del Settecento che ha permesso di studiare le fogge, i gioielli, le acconciature, i ricami e le sottostrutture.
“Sono stati necessari numerosi incontri con Milena prima dell’inizio della lavorazione vera e propria” dichiara Alessandra Cinti, titolare della Sartoria The One che ha realizzato i costumi per il film. “La ricerca dei materiali è stata minuziosa, lunga e complessa, soprattutto per quanto riguarda le rifiniture con l’impiego di merletti, ricami e applicazioni, alcuni dei quali addirittura originali dell’epoca. Una volta cucite ai costumi, le rifiniture hanno contribuito a valorizzare la preziosità dei tessuti, come nel caso dell’abito in seta dalla mano croccante che Maria Antonietta indossa per l’incoronazione, uno dei più belli e complessi di tutta la produzione”.
Il risultato del lungo lavoro di progettazione e di confezione sartoriale dei costumi, circa 170 di cui più di 100 solo per la protagonista Kirsten Dunst, ha decretato il grande successo della pellicola. Il film ha rappresentato quindi un fenomeno di costume e di moda che ha segnato un nuovo modo di interpretare il soggetto storico nel cinema: la selezione sweet candy dei colori hanno reso preziosa, contemporanea e glamour l’immagine della protagonista, osando in dettagli paradossali – le scarpe di Manolo Blahnik e le All Star Converse indossate dalla regina – la cui citazione ha generato un potente ponte mediatico con il pubblico giovanile.
Credits image by Press Office – photo by Leonardo Salvini