Pianegonda gioielli Assoluto: la campagna con Anna Cleveland
Pianegonda gioielli Assoluto – Il brand ha presentato la prima collezione di gioielli in argento disegnata dalla Direttrice Creativa Betony Vernon. Un nuovo inizio, una rivoluzione stilistica e visiva che punta a ridefinire l’identità del marchio, celebrata con un esclusivo evento nella boutique in Via Gesù 3 a Milano, rinnovata per l’occasione e presentata nella sua nuova veste “blu intenso”, a interpretare il nuovo signature color Pianegonda.
L’Assoluto è l’anima del cosmo, fonte primordiale che dà origine alla vita e all’intera realtà. La creazione dell’universo è racchiusa in 23 gioielli di design che richiamano la struttura molecolare, il concetto di atomo, sfere lucidissime e catene moderne che raccontano una storia quasi spirituale e hanno come leitmotiv la più autentica espressione del sé.
Anna Cleveland è la protagonista della campagna pubblicitaria Pianegonda ideata per il lancio della nuova collezione Assoluto. Figlia d’arte della musa degli anni ’70 Pat Cleveland, interpreta i gioielli disegnati dalla direttrice creativa Betony Vernon attraverso un vocabolario estetico che rimanda all’arte della scultura. Cresciuta in una piccola cittadina del Lago Maggiore, Anna Cleveland ama l’Italia, l’arte e la cultura che si respirano nel nostro Paese.
Volto etereo, fascino androgino e bellezza fuori dagli schemi, la top model ha conquistato il mondo dell’alta moda. Musa di marchi come Yves Saint Laurent, Bulgari, Jean Paul Gaultier, Karl Lagerfeld, Lanvin, Valentino, Maison Margiela, Ferragamo, e protagonista sulle copertine delle testate più famose del mondo.
Lo shooting è stato diretto da Betony Vernon e gli scatti sono stati affidati al fotografo francese Guillaume Thomas. Pianegonda ha iniziato una rivoluzione stilistica con il lancio della collezione Assoluto che simboleggia la verità ed il potere creativo insito in ognuno di noi ed è ispirata al concetto di creazione, all’origine cosmica dell’universo e di tutto ciò che ci circonda.
credit image by Adam Sarazin