Pino Cuttaia La Madia Licata: i nuovi piatti ispirati al Cretto di Burri e alla Scala dei Turchi

In occasione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, Pino Cuttaia, chef de La Madia a Licata, rende omaggio alla resilienza della Sicilia attraverso due piatti ispirati ad altrettanti luoghi simbolici: il Cretto di Burri e la Scala dei Turchi. Con la sua cucina, lo chef due stelle Michelin interpreta il paesaggio come memoria viva, trasformando storie e territori in esperienze sensoriali e narrative che uniscono gusto, emozione e consapevolezza.

In un anno ricco di eventi per la cultura siciliana, Pino Cuttaia presenta una creazione che va oltre il gusto: Cretto di Burri, un dessert che si fa portavoce della memoria collettiva. Lo chef de La Madia, due stelle Michelin, ha scelto di celebrare una delle opere ambientali più intense del Novecento trasformandola in un piatto dolce e poetico.

L’opera che lo ha ispirato è il Cretto di Burri, realizzata tra il 1984 e il 1989 dall’artista Alberto Burri a Gibellina Vecchia, città distrutta dal terremoto del 1968. Una colata di cemento bianco ha coperto le rovine dell’antico abitato, creando un tessuto urbano astratto, visibile ancora oggi: un’opera che custodisce il ricordo attraverso la materia.

Cuttaia ne restituisce lo spirito in cucina con una crema alla mandorla su pan di Spagna imbevuto di liquore alla mandorla, sormontata da un elemento decorativo in pasta di mandorle bianca che riproduce l’aspetto frammentato del Cretto.

«Questa è una carezza che racconta, una dolcezza che contiene il peso della memoria», afferma lo chef.

Scala dei Turchi: la costa diventa piatto

Pino Cuttaia La Madia Licata

photo by Gabriele Zanon x La Madia

Accanto a questo omaggio alla terra ferita, Cuttaia propone un secondo piatto dedicato al paesaggio marino: Scala dei Turchi. La celebre scogliera di marna bianca tra Realmonte e Porto Empedocle, immersa nel mito e nella luce mediterranea, diventa il punto di partenza per un piatto che gioca con la trasparenza, la delicatezza e la profondità del mare.

Il piatto si compone di una sfoglia sottile di calamaro ripiena di crema ai ricci di mare, adagiata sotto una spuma ispirata all’acqua salmastra. L’effetto visivo ricorda una medusa sospesa, mentre al gusto emerge l’identità sapida del mare calmo vicino alla costa. È un’esperienza che unisce memoria visiva e tatto del gusto, in un equilibrio tra leggerezza e profondità.

Con queste nuove creazioni, Pino Cuttaia prosegue il suo dialogo costante con la Sicilia, intesa non solo come luogo geografico, ma come sorgente di senso. Le sue ricette non si limitano a evocare ingredienti locali, ma diventano strumenti per narrare storie e trasmettere emozioni.

Il paesaggio, per lui, non è solo ispirazione estetica, ma materia viva da trasporre nel piatto.

«La cucina – sottolinea – è anche un modo per restituire dignità al tempo e alla memoria».

Un pensiero che attraversa ogni sua proposta, trasformando le ricette in veri e propri racconti culturali.

credit image by Press Office – photo by La Madia

Gianluca Pezzi

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Giornalista che arriva dall’esperienza decennale di Blogo dove è stato direttore per diversi anni, e dove nel settore motori ha dato slancio ad Autoblog.it e Motoblog.it, punti di riferimento del settore per un decennio. Nel 2020 inizia l'avventura con Globe Styles.

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