Dopo la partecipazione alla scorsa Milano Design Week, Malìparmi sceglie di presentare nuovamente, durante Pitti Immagine Uomo, nella boutique di via del Parione 11, la collezione di tappeti berberi Boucherouite di Afolki, credendo
nell’artigianalità come prezioso filo conduttore che tesse, contamina e unisce mondi diversi.

“I tappeti di Afolki caratterizzano da sempre le nostre boutique, raccontando un mondo tanto lontano quanto vicino a quello di Malìparmi nel linguaggio e nelle radici” afferma Annalisa Paresi, presidente Malìparmi. “I Boucherouite, in particolare, sono al contempo primitivi e modernissimi, ricchi di colore ed energia, contemporanei ma fortemente radicati nella tradizione. Una storia di donne in cui il filo dell’artigianalità e del riuso si intesse con il design contemporaneo, un universo che trasmette passione e vitalità, le stesse caratteristiche che animano il nostro brand.”

I tappeti Boucherouite provengono da diverse regioni del Medio Atlante e nello specifico quelli della provincia di Azilal presentano la più originale espressione artistica, interamente annodati dalle mani esperte delle donne che riciclano, scegliendo in assoluta libertà, stoffe di cotone, lana e fibre sintetiche. Ritagliate in sottili strisce colorate, sono annodate insieme su telai manuali, costruendo vivaci geometrie senza pattern precostituiti, ma seguendo un gusto estetico che si contraddistingue da una tribù all’altra.

Un lavoro artigianale di pazienza e cura che le donne imparano sin da bambine. Le donne berbere sono le vere depositarie di una millenaria cultura tramandata attraverso i simboli presenti negli abiti, nei manufatti artigianali per la casa, nei tatuaggi. Nei tappeti troviamo soprattutto i disegni della losanga e del quadrato
con numerose varianti grafiche che rappresentano la donna, l’uomo, la fertilità, come un cifrario che affonda le proprie radici nella storia di un popolo.

La nuova collezione Boucherouite 2018 è il frutto di un’accurata selezione svolta in diversi villaggi, casa per casa, conversando con le donne, talvolta riunite in cooperative per aiutarsi reciprocamente, pronte ad esporre i loro tappeti con quella riservatezza che ogni artista ha del proprio lavoro in un sentimento ambivalente fra un’intrusione nell’anima e desiderio di affermare la propria inventiva.