Dopo sei anni di sperimentazione sul materiale, altrettante esposizioni collettive e oltre 30 tra designer e studi nazionali e internazionali coinvolti, il Progetto Alcantara – MAXXI prende una nuova e inedita direzione, rinnovandosi nei suoi contenuti.

Con il programma Studio Visit le mostre diventano monografiche e ogni anno un designer affermato viene invitato a partecipare e a progettare uno spazio all’interno del museo che restituisca una sua personale interpretazione di un’opera della collezione permanente.

Primo appuntamento dal 2 al 25 febbraio 2018 con Nanda Vigo che presenta Arch-Archology, a cura di Domitilla Dardi, omaggio al visionario architetto Paolo Soleri, i cui lavori sono conservati nella collezione del MAXXI Architettura.

Dice Nanda Vigo: “Da ragazzina, leggendo Flash Gordon, sognavo di vivere nelle città del pianeta Mongo così sospese tra il cielo e la terra in antigravitazione, e rivedere, rileggere i progetti dell’Arch. Paolo Soleri come quelli nella meravigliosa strisciata di sedici metri, custodita in Archivio, mi ha procurato un vero piacere di interesse, tanto più che sono progetti visti solo in pianta, e mai in alzato”.

Nella lettura della progettista, un grande disegno realizzato da Soleri rivive in una dimensione del tutto originale e la bidimensionalità della carta si trasforma in uno spazio immersivo: al centro della sala, composta da tre pareti pensate come un fondale nero aperto frontalmente, la designer ha pensato una scultura che rappresenta Single Cantilever bridge, un progetto di Soleri degli anni ’60, mentre sulle pareti vengono esposti gli sviluppi tridimensionali di alcuni progetti che l’architetto ha rappresentato solo in pianta. Uno spazio installazione -interamente in Alcantara – che dopo la mostra, entra a far parte della collezione permanente del MAXXI Architettura.

Con il programma Studio Visit, Alcantara e MAXXI rinnovano il loro sodalizio, nato nel 2011 come esplorazione delle potenzialità illimitate e gli infiniti linguaggi del materiale. Questo percorso condiviso e continuo di ricerca e sperimentazione, alimentato dal dialogo con la creatività, rivela quanto si possa ancora realizzare sulla strada dell’innovazione culturale.