Rifkin’s Festival film Woody Allen: un appassionato tributo al potere trasformativo del cinema
Rifkin’s Festival film Woody Allen – Scritto e diretto da Woody Allen, il film esce esclusivamente nei cinema italiani oggi, per festeggiare la riapertura nazionale. Una coproduzione Italia-Spagna realizzata da The Mediapro Studio, Gravier Productions e Wildside.
Rifkin’s Festival film Woody Allen: il trailer ufficiale
“Realizzare Rifkin’s Festival è stata una grande gioia, soprattutto grazie a Vittorio Storaro e alla sintonia che ci ha legati durante le riprese. Spero che questo film, in un periodo così difficile, restituisca al pubblico il grande piacere di tornare in sala” dichiara Woody Allen.
“Rifkin’s Festival” è interpretato da un grande cast internazionale di vecchie e nuove conoscenze del maestro: Wallace Shawn, che aveva lavorato già molte volte con lui fin dai tempi di “Radio Days”, Gina Gershon, Louis Garrel, Elena Anaya, Sergi López e Christoph Waltz.
La Trama
Mort Rifkin (Wallace Shawn) è un fanatico di cinema sposato con Sue (Gina Gershon), di professione addetta stampa. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe (Louis Garrel), oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo, un progetto che non raggiunge mai gli alti standard che lui stesso si pone.
Ossessionato dai grandi classici del cinema che in passato insegnava ai suoi studenti, diretti da famosi registi come Bergman, Fellini, Godard, Truffaut e Buñuel, Mort è infastidito dal tripudio di elogi per il film di Philippe, che considera banale. I suoi sprezzanti giudizi, in totale contrasto con l’ammirazione che Sue ha per il regista, sia dal lato professionale che umano, mettono a dura prova una relazione già fragile.
L’umore di Mort migliora sensibilmente quando incontra la dottoressa Jo Rojas (Elena Anaya), uno spirito affine che vive una situazione matrimoniale altrettanto burrascosa con il marito Paco (Sergi López), pittore dal temperamento impetuoso. Se i gusti personali di Mort tendono spesso ad allontanare le persone da lui, il vivace intelletto di Jo e la loro comune sensibilità finisce con l’avvicinare sempre di più i due personaggi.
Così, mentre Sue trascorre le giornate con Philippe, il rapporto tra Mort e Jo si fa sempre più profondo e il suo amore per i classici del cinema si ravviva ulteriormente. Osservando la propria vita attraverso il prisma di quei capolavori cinematografici, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.
Rifkin’s Festival è, in definitiva, un appassionato tributo al potere trasformativo del cinema. Con il suo consueto surreale umorismo, Woody Allen mescola situazioni al limite dell’assurdo con storie dall’intreccio romantico a tratti amare. Il direttore della fotografia è Vittorio Storaro, la scenografia è di Alain Bainée, il montaggio di Alisa Lepselter, i costumi di Sonia Grande e le musiche di Stephane Wrembel.