Servizio da tè Seletti Guiltless: la collezione che unisce la classicità del rito del tè agli scatti di Tarin
Servizio da tè Seletti Guiltless – Ancora una volta il brand italiano noto per la sua anima non convenzionale e per le sue collaborazioni fuori dagli schemi, stupisce con un’inedita partnership che supera i confini tra arte e design. Da sempre impegnata nella contaminazione tra diversi mondi creativi, l’azienda presenta ora Tarin portraits Seletti, la sua prima collaborazione con la fotografa Tarin che, tra i nomi più interessanti e dirompenti nella fotografia italiana contemporanea. Guiltless è apparentemente un elegante servizio da tè in porcellana, che però custodisce una selezione di inaspettati scatti fotografici sul fondo delle tazze.
Questa nuova collaborazione si pone nel solco delle collezioni già realizzate con Toiletpaper – il progetto editoriale fondato dall’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari – oppure dei progetti con Marcantonio e Studio Job: famiglie di oggetti che prendono spunto da esperienze artistiche e diventano oggetti di uso comune, sovvertendo la percezione dell’idea stessa di arte e contribuendo a creare un nuovo modo di viverla all’interno degli spazi domestici.
Guiltless è un vero e proprio statement che parla al pubblico di Seletti di sensualità, femminilità e della reinterpretazione di un rituale “borghese” come quello del tè.
“Mi piaceva l’idea di trasformare una tradizione bon-ton come il tè delle cinque in qualcosa di fuori dall’ordinario, per questo ho subito accolto l’idea di Stefano Seletti di iniziare una collaborazione”, racconta Tarin. “La collezione è molto intrigante, perché le linee delle tazze e dei piattini sono quelle classiche dei servizi inglesi. Il dialogo con le immagini dei corpi sensuali delle donne che ritraggo è sorprendente. E il nome Guiltless è un invito ad abbandonare ogni senso di colpa, perché non esistono colpe intrinseche nei corpi e soprattutto nei corpi delle donne”.
Tarin, appassionata di tè e dei rituali che si legano a questa bevanda, ha catturato dei dettagli da 12 suoi scatti pubblicati nel suo omonimo libro: impressi sul fondo delle tazze le immagini si svelano gradualmente sorseggiando l’infuso e provocando un inedito effetto sorpresa.
Le fotografie si abbinano a tre diverse tipologie di tazze in fine porcellana – bianca con bordo dorato, a fiori o a righe bianche e nere – complete di piattino e cucchiaino, un set romantico e allo stesso tempo contemporaneo grazie alla contaminazione tra gli stilemi classici degli oggetti e le foto dirompenti ma raffinate.
Continua Tarin: “I miei scatti sono molto classici, dal sapore vintage, infatti lavoro in analogico, utilizzando spesso anche polaroid. Trovo che i colori e le atmosfere dell’analogico siano molto più adatti al mio lavoro, che si incentra su un ripensamento del corpo femminile, sull’abbandono dello stereotipo dominante del nudo e in alcuni casi anche sulle relazioni rappresentate attraverso l’unione dei corpi. Legare le mie fotografie a degli oggetti di uso comune credo inoltre che possa favorire una sorta di amplificazione del messaggio, con meno filtri, rendendolo più immediato e più vicino alle persone”.
“Ho amato il lavoro di Tarin dal primo momento”, afferma Stefano Seletti, art director del brand. “Lavoriamo da anni, in Seletti, per coniugare arte e design attraverso progetti sorprendenti che possano ampliare la fruizione della creatività anche attraverso l’uso degli oggetti quotidiani. Le foto di Tarin sono particolari e sicuramente di impatto. Averle abbinate a un oggetto della memoria come la tazza di tè è quanto di più Seletti ci possa essere”.