Una giornata con Swatch al Locarno Film Festival 2024: Le Déluge, la recensione del film

Da anni, Swatch e il Locarno Film Festival condividono una passione comune: il cinema. Per celebrare questa lunga collaborazione, Swatch ha creato un orologio speciale in edizione limitata: Locarno77. Un omaggio al mondo del cinema, questo segnatempo si distingue per il suo quadrante quadrato, ispirato alla pellicola cinematografica, e per il cinturino nero con dettagli in contrasto che richiamano il logo del festival e il numero 77. Un oggetto da collezione che unisce il design iconico di Swatch e la passione per il grande schermo.

A pochi passi da Piazza Grande, Swatch ha anche allestito gli Swatch Studios, uno spazio immersivo dove i visitatori possono scoprire le ultime novità del marchio e immergersi nel suo universo creativo e colorato. Quest’anno, gli Studios ospitano “Flower of Abundance”, un’opera d’arte virtuale di Luo Bi, artista digitale e ex residente dello Swatch Art Peace Hotel. Un’esperienza visiva speciale che invita a riflettere sulla natura e sulla creatività.

Noi abbiamo partecipato alla serata inaugurale del Festival di Locarno e abbiamo visto in anteprima Le Déluge, il nuovo film di Gianluca Jodice con protagonisti, Mélanie Laurent e Guillaume Canet, che hanno ricevuto l’Excellence Award Davide Campari. Il famoso Pardo è stato conferito loro durante la serata di apertura, nella spettacolare Piazza Grande. I due attori hanno ricevuto il loro premio davanti agli applausi di cinquemila persone.

Le Déluge: il film che racconta la caduta di Luigi XVI e Maria Antonietta, la recensione

Swatch e il Locarno Film Festival 2024

photo by Le Dèluge

Il nuovo film di Gianluca Jodice, ci porta nel 1792, durante l’imprigionamento di Luigi XVI e Maria Antonietta nel tetro castello della Tour de Temple. Le Déluge è un dramma e racconta gli ultimi mesi di vita del re e della regina di Francia, prima della loro esecuzione. Imprigionati, lontani dallo sfarzo di Versailles, i reali affrontano per la prima volta la loro vulnerabilità e la caduta di un’intera dinastia.

Il regista si allontana volutamente dall’immagine stereotipata dei reali, fatta di feste sontuose e parrucche incipriate, per esplorare il lato oscuro della monarchia. Il film si concentra sul periodo di detenzione nella torre, un momento cruciale che segna la fine di un’era e la nascita del mondo moderno.

Le Déluge non è solo un film storico, ma un’indagine sull’apocalisse personale dei protagonisti. La caduta di Luigi XVI e Maria Antonietta, simboli di un potere ormai in declino, li costringe a confrontarsi con la loro vera natura e con la propria umanità. All’inizio del film, il re e la regina si presentano infatti come due estranei, uniti solo da un matrimonio politico. Attraverso la prigionia, gli abusi e l’avvicinarsi della morte, il loro rapporto evolve. Luigi XVI scopre la propria forza e muore con dignità, mentre Maria Antonietta si trasforma da donna frivola in una madre protettiva e una moglie coraggiosa.

Il film è suddiviso in tre atti emblematici: “Gli Dei” (gli ultimi giorni di regni divini), “Gli Uomini” (la caduta a esseri umani) e “I Cadaveri” (la fine). Questa struttura rispecchia non solo l’evoluzione narrativa ma anche un percorso metaforico che accomuna tutti gli uomini: la nascita, l’ascesa, la caduta e la morte, un destino universale.

Per enfatizzare la dimensione universale della storia, Jodice rinuncia a un approccio estetico puramente storico. Luce, colori e suoni si discostano dalla tipica ambientazione d’epoca, puntando verso una radicalità moderna che riflette una prospettiva contemporanea sui fatti del 1792. Ciascun atto è caratterizzato da uno stile e una scenografia distintiva.

Il primo atto, ambientato in una sala grande dove i rivoluzionari alloggiano i reali, ricorda la pittura del tardo Settecento, con riprese classiche che catturano gli ultimi riti di corte. Nel secondo atto, ci troviamo nelle celle anguste e sporche della Torre del Tempio. Lo stile diventa più asciutto e moderno, con una camera a mano che enfatizza la sofferenza dei protagonisti, ormai spogliati di ogni privilegio. L’atto finale è più sobrio e contemplativo. La violenza e la contrapposizione monarchia-rivoluzione lasciano il posto a una strana vicinanza tra guardie e prigionieri. Il linguaggio diventa essenziale, fatto di primi piani e dettagli che raccontano la fine.

Questo festival è un’opportunità unica per scoprire i nuovi registi e le nuove tendenze del cinema. Il Locarno Film Festival è una festa per tutti gli amanti del cinema, un’occasione per condividere la propria passione e per scoprire nuove emozioni.

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credit image by Press Office – photo by Swatch & Locarno Film Festival

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Da oltre 18 anni lavora nel mondo dei media e della comunicazione e si occupa di creare contenuti per il web e i social media. Dalla formazione in Filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma, approda nel mondo digital dove ha collaborato con molti network editoriali italiani. Iscritta all'Albo dei Giornalisti nell'elenco Pubblicisti. Nel 2019 ha fondato il magazine digitale GlobeStyles. Dal 2019 è anche responsabile Lifestyle di Quotidiano Motori.

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