“The Miracle Club”, diretto da Thaddeus O’Sullivan, è un film ricco di sfumature emotive e culturali. Ambientato nella Dublino del 1967, narra la storia di tre donne, Lily (Maggie Smith), Eileen (Kathy Bates), e Dolly (Agnes O’Casey), le quali sognano di vincere un pellegrinaggio nella città sacra di Lourdes per sfuggire alla routine della vita domestica.

The Miracle Club: il trailer ufficiale

Il film ci trasporta a Ballygar, una comunità operaia della periferia di Dublino, radicata in tradizioni di lealtà, fede e unione. Il contesto storico e culturale è delineato con precisione ed evidenzia il ruolo predominante della Chiesa Cattolica e i limiti sociali imposti alle donne. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno riapre vecchie ferite e le quattro dovranno confrontarsi con il loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un miracolo.

O’Sullivan costruisce dei personaggi straordinariamente profondi e realistici. Lily, Eileen e Dolly sono donne resilienti, desiderose di libertà e cambiamento. La loro amicizia, colonna portante della trama, è un inno alla solidarietà femminile. Chrissie, interpretata con maestria dalla Linney, porta una prospettiva esterna che catalizza il conflitto interno del gruppo, mostrando come il passato influenzi il presente.

Il film brilla per le interpretazioni eccezionali del suo cast. Maggie Smith, con la sua esperienza e carisma, dà vita a un personaggio complesso e sfaccettato. Kathy Bates rappresenta l’essenza della resistenza e resilienza femminile. Laura Linney, con una performance intensa e emotiva, funge da catalizzatore dei cambiamenti interni ed esterni delle protagoniste. Agnes O’Casey arricchisce la narrazione con freschezza e autenticità.

La regia di O’Sullivan è riflessiva e intima, cattura l’essenza della vita quotidiana e delle dinamiche relazionali. La sceneggiatura, scritta da Jimmy Smallhorne, è un tessuto intricato di dialoghi significativi e momenti di silenzio eloquente, che insieme costruiscono un ritratto autentico della vita delle donne in quel periodo storico.

Speciale costumi di scena

Poiché il film è ambientato nella Dublino del 1967/68, Judith Williams, la costumista, ha affrontato diverse sfide interessanti, non ultima quella di trovare l’intimo giusto per l’epoca!

Come racconta: “In altri paesi c’era molta liberazione, ma in Irlanda non tanto… molti vestiti erano fatti in casa, c’era molta lana. Poi però abbiamo trovato alcune foto a colori e ci siamo resi conto che anche a Dublino le donne di quel periodo indossavano capi colorati”.

Ogni attore ha il proprio personaggio e questo determina i propri costumi, la palette dei colori usati, persino il materiale. Ad esempio, per Kathy Bates hanno cominciato con la texture: “c’era molto poliestere… il suo cardigan era un po’ logoro”.

Kathy Bates ha commentato così il suo guardaroba: “È stato bellissimo vedere come lavora Judith e come aiuta gli apprendisti. Quando ha trovato un reggiseno particolare dell’epoca si è entusiasmata così tanto, si vedeva quanto si impegnasse per il progetto”.

Judith continua: “Per il personaggio di Maggie Smith abbiamo pensato che avrebbe lavorato molto a maglia, quindi abbiamo trovato una bravissima magliaia, Deliah, che ha creato alcuni cardigan per lei e per suo marito, interpretato da Niall Buggy. Per il personaggio di Laura, Chrissie, essendo tornata a Dublino dall’America, c’è un grosso contrasto in termini di stile e colore”.

Laura Linney racconta: “È divertente interpretare un personaggio immerso in una cultura durante un periodo così specifico e portarlo in un’altra cultura. Il team di costumisti di questo film è di prim’ordine”. Judith parla della palette di colori di Laura: “Volevamo che fosse come un pavone che entra nella vita di queste donne: i suoi colori sono vivaci, il materiale sembra davvero americano”.

Laura Linney si riferisce all’arte dei costumisti: “Che differenza che fa un orlo! I team di costumi e produzione hanno collaborato benissimo per aiutare noi attori a definire i nostri personaggi”.

Thaddeus O’Sullivan parla così del lavoro di Judith: “Judith è molto audace nelle sue scelte, il che per me come regista è terrificante! Quando mi ha detto che aveva un cappotto giallo per Chrissie e che non avrei dovuto avere paura, pensavo che non avrebbe mai funzionato, ma quando l’ho visto addosso a Laura, mi ha riportato in quel mondo. Ho adorato alcune delle sue scelte”.

In termini di ‘vittorie’ nei costumi, Judith cita il completo da comunione perfettamente conservato con camicia a balze abbinata per Eric, che ha trovato in un piccolo negozio in un minuscolo villaggio e che gli calzava alla perfezione. Per lei e il suo team, le prime prove costume danno a loro e all’attore una sensazione del personaggio: “la prima volta che Laura ha indossato il completo acquamarina, abbiamo detto tutti ‘ecco’ o quando Kathy ha indossato il cardigan marrone logoro, con i tacchi bassi, sapevamo di aver trovato il suo personaggio”.

Gli uomini non fanno eccezione, Judith e il suo team hanno aggiunto il proprio tocco, dando al Padre Dermot un gilet lavorato a macchina e, come dice, “calzini e sandali tipici da prete”! Agnes O’Casey racconta:  “Ti riporta indietro ed è davvero utile per creare un personaggio. Judith e il suo team hanno trovato dei pezzi d’epoca meravigliosi”.

“The Miracle Club” è un film che affronta temi universali come l’amicizia, la speranza e la ricerca di libertà, immersi in un contesto storico e culturale ben definito. È una storia che celebra la resilienza e la solidarietà femminile, arricchita da interpretazioni memorabili e una regia attenta ai dettagli.

Il film di Thaddeus O’ Sullivan con il leggendario trio di attrici arriva nelle sale italiane il 4 gennaio distribuito da Europictures.

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credit image by Press Office – photo by Jonathan Hession x Europictures