Trussardi Uomo autunno inverno 2020 – Trussardi, a Pitti Uomo 97, riparte con le Beautiful Minds. Un percorso di collaborazioni a più livelli con alcuni selezionati talenti creativi che gravitano attorno al mondo della moda e del lifestyle. Menti artistiche, appassionate del prêt-à-vivre del marchio del levriero, fondono il proprio stile con il DNA di Trussardi.

Il primo appuntamento è la presentazione della collezione autunno inverno 2020 2021 pensata e realizzata da Giorgio Di Salvo, direttore creativo del brand di culto United Standard.

La collezione parte dall’idea primaria di ridare respiro e attualità al patrimonio di Trussardi, quello degli anni ’80 e ’90, ibridandolo col contemporaneo e le evoluzioni subite dalla moda in questo ultimo decennio.

“Trussardi, nell’immaginario collettivo, rappresenta un’eleganza sofisticata ma mai inaccessibile; l’invenzione del lifestyle italiano, la sublimazione di una voglia di distinguersi ma con gusto”, afferma lo stesso Di Salvo. Che prosegue: “mi ricorda, in qualche modo, il sapore di alcuni salotti di case di amici in cui durante l’adolescenza andavamo a giocare in assenza dei genitori. Se chiudo gli occhi e torno a quelle sensazioni trovo sempre un dettaglio che mi riporta al levriero. L’atmosfera che ho voluto ricreare con questa collezione è proprio questa: l’arrivo di una nuova generazione nel salotto buono della moda milanese. Un incontro di stili e una stratificazione di generazioni da cui nasce sempre qualcosa di nuovo, seppur strettamente legato all’intuizione originale di Nicola Trussardi”.

Ne viene fuori una collezione che potremmo definire casual, nel senso più puro e alto del termine: pratica, disinvolta, elegante, adatta alla personalizzazione e che tiene conto dei processi in atto che stanno progressivamente assottigliando la linea di demarcazione fra formale e sportivo, fra giorno e notte, fra lavoro e tempo libero.

Un esercizio di stile che aggiorna gli stilemi che hanno reso Trussardi celebre nel mondo: la pelle, il denim, le grafiche, declinate sia sul jersey che sulla maglieria, col levriero che torna di nuovo assoluto protagonista.