West Side Story Steven Spielberg: l’amore può sconfiggere il pregiudizio e l’intolleranza
West Side Story Steven Spielberg, diretto dal vincitore dell’Academy Award, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957.Questa rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort, Ariana DeBose, David Alvarez, Mike Faist, Brian d’Arcy James, Corey Stoll e Josh Andrés Rivera; con Rita Moreno e per la prima volta sullo schermo Rachel Zegler. Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar, Emmy, Grammy, Tony e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.
West Side Story Steven Spielberg: il trailer
La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del Grammy Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award David Newman, che ha arrangiato la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award Jeanine Tesori, che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il supervisore musicale candidato al Grammy Matt Sullivan, produttore esecutivo delle musiche del film.
West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins, con libretto di Arthur Laurents, testi di Stephen Sondheim e musiche di Leonard Bernstein.
“Si tratta probabilmente del film più arduo della mia carriera. West Side Story vanta quella che è forse la più grande partitura musicale mai scritta per il teatro e ognuno di noi ne è assolutamente consapevole”, afferma Steven Spielberg. “Prendere un capolavoro e rivisitarlo da un’altra prospettiva e con un’altra sensibilità, senza compromettere l’integrità di quella che è generalmente considerata la più grande partitura musicale mai scritta per il teatro, era piuttosto spaventoso. Ma sono convinto che le grandi storie debbano essere raccontate all’infinito, in parte anche per rispecchiare prospettive e periodi storici differenti”.
Speciale costumi di scena
I costumi di West Side Story sono stati curati da Paul Tazewell, una collezione di completi bellissimi, vivaci e variopinti che permettono di approfondire ulteriormente i personaggi che li indossano.
Paul Tazewell racconta: “Per Steven era importante che il film avesse un aspetto estremamente realistico, ma allo stesso tempo dovevamo rispettare la sua natura di musical. Le musiche di questo spettacolo fanno parte della mia vita e di quella di tantissime altre persone da moltissimi anni, dunque la sua poesia, la sua bellezza e il suo entusiasmo ci consentono di spingere al massimo tutti gli elementi per provocare delle emozioni. E questo poteva rispecchiarsi anche nei costumi.”
“Le mie scelte cromatiche per i Jets, maschi e femmine, tendevano verso colori freddi e tonalità di blu e verde, foglia di tè e grigio, che svettano di fronte a una vasta gamma di edifici di cemento, marciapiedi e strade, ma anche nell’ambiente della palestra. Per la comunità ispanica, che rispecchia l’isola da cui proviene, abbiamo tonalità più calde, colori come l’oro, il rosso, il ruggine e l’arancione: la loro tavolozza cromatica è caratterizzata dal calore, dalla vitalità e dall’ottimismo”.
“Volevamo differenziare i costumi dei Jets e degli Sharks in diversi modi”, racconta Steven Spielberg. “Nella nostra versione i Jets sono dei teppisti, dei ragazzi di strada – ragazzi che hanno abbandonato la scuola, disoccupati, persone che frugano tra i rifiuti –, come li descrive il Tenente Schrank: sono i nipoti di immigrati europei che per la maggior parte si sono arricchiti e si sono trasferiti, a eccezione dei genitori dei Jets. Nella nostra versione gli Sharks sono giovani ragazzi portoricani, molti dei quali sono arrivati da poco a New York, che si sono uniti per proteggere il loro quartiere dal vandalismo xenofobo di gruppi come i Jets. Hanno un lavoro, probabilmente ciascuno di loro fa diversi lavori contemporaneamente, e cercano di sbarcare il lunario nella grande città. Per la maggior parte, i Jets sono vestiti in modo più squallido rispetto agli Sharks. Non volevamo che i ragazzi che formavano ogni banda fossero vestiti in modo uniforme: Paul Tazewell è straordinario, riesce a ideare dettagli che forniscono a ciascun costume un carattere e una storia individuale. La sequenza del ballo in palestra è stata l’unica occasione in cui abbiamo adottato un approccio leggermente più schematico. Dato che il numero musicale parla delle differenze culturali e della separazione etnica, volevo assicurarmi che gli spettatori fossero in grado di distinguere facilmente i Jets, che indossano abiti blu e verdi, dagli Sharks, che invece sfoggiano indumenti rossi e arancioni. Quando le bande sono separate, sulla pista da ballo si crea un contrasto audace e impressionante. Quando questa differenza si fa più sfocata, l’intera palestra diventa una sorta di arcobaleno”.
Paul Tazewell conclude: “Per la sequenza del ballo, Steven voleva che María indossasse il suo classico abito bianco: è la prima volta che Tony la vede. Nella stessa scena, ho scelto un abito nero per il personaggio di Anita, perché non volevo che somigliasse a nessuna delle altre produzioni che avevo visto. Ho disegnato una silhouette molto pronunciata per l’abito, ma ho deciso di utilizzare anche una sottogonna rossa per mettere in evidenza il fuoco che si cela dentro di lei”.
DA VEDERE PERCHE’
La cosa più bella di questa storia è che, indipendentemente dai cambiamenti che avvengono nel mondo, ci offre lezioni universali. È una storia che cattura il pubblico da decenni, perché non è semplicemente una storia d’amore, ma anche un lavoro culturalmente significativo con una premessa centrale (ossia che l’amore può sconfiggere il pregiudizio e l’intolleranza) che non ha perso significato nel corso del tempo. È un simbolo culturale americano, apprezzato da un vasto pubblico internazionale: fin da quando fu rappresentato per la prima volta a Broadway nel 1957 è stato oggetto di continui revival sia professionali che amatoriali in molti paesi in tutto il mondo.
Il messaggio di West Side Story vivrà per sempre. Oggi sembra anche più attuale che nel 1957, quando fu rappresentato per la prima volta a Broadway. Ancora più attuale rispetto al ‘61-‘62, quando venne realizzato il film. Parla delle esperienze che stiamo vivendo oggi: un tragico periodo di divisione e sfiducia, e lo spreco della vita umana attraverso il razzismo, la violenza e la xenofobia. E pur essendo una tragedia, West Side Story (come tutte le grandi tragedie, tra cui Romeo e Giulietta) suggerisce che la speranza può nascere in mezzo alla devastazione e alla disperazione: le canzoni di Bernstein e Sondheim ci mostrano che l’amore può trascendere tutto il dolore e la bruttezza del mondo. Questa storia … parla più di oggi che di ieri.
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